Ti Amo ma… Mi Disturbi!
La caratteristica principale del disturbo di avversione sessuale è appunto, l’avversione o repulsione verso il contatto fisico sessuale, la persona prova disgusto, ansia e paura di avere un contatto genitale con un partner sessuale e in particolare prova repulsione al contatto con i fluidi corporei conseguenti la penetrazione ed evita perfino i baci e affettuosità di ogni tipo. L’intensità della reazione che il soggetto manifesta può variare da un’ansia più controllata, associata ad una mancanza di piacere, ad una forma di risposta più estrema che prevede una vera e propria sofferenza psicologica. Il disturbo di avversione sessuale può essere, permanente ovvero presente sin dall’inizio dell’attività sessuale, oppure acquisito se il disturbo si manifesta in seguito ad un’attività sessuale normale. Tale disturbo può però anche essere caratterizzato dal contesto infatti possiamo ritrovare un disturbo generalizzato, ovvero, che si manifesta a prescindere dalla situazione, dalla stimolazione e dal partner. Oppure può presentarsi sotto una forma situazionale, cioè si manifesta in determinate situazioni e con determinate tipologie di partner. È possibile che in determinate situazioni il soggetto affetto da avversione sessuale, avverta uno stress molto elevato che inneschi attacchi di panico, forte ansia, vertigini e problemi respiratoti. Le persone affette da disturbo da avversione sessuale spesso hanno dei gravi problemi nell’ambito delle relazioni, basti pensare a insoddisfazioni coniugali che insorgono. I soggetti evitano determinati partner e situazioni, per non trovarsi in contesti ansiosi e problematici per loro. Il soggetto evita in ogni modo il contatto sessuale trascurando la propria persona per rendersi sgradevole e poco attraente, andando a letto presto dichiarandosi sempre stanco, passando molto tempo fuori casa o dedicandosi in modo eccessivo ad attività familiari o lavorative.
Tra le possibili cause vi sono:
- Esperienze sessuali traumatiche quali abuso sessuale o fisico, aborto
- Educazione familiare e/o religiosa rigida e sessuofobica – convinzioni che rendono difficoltoso il rapporto con il proprio corpo, con la propria sessualità e con il sesso in generale
- Informazioni sessuali inadeguate
- Problemi relazionali
- Pressioni subite in relazioni precedenti
- Paura della gravidanza
- Stress esterni – preoccupazioni di tipo economico, problemi di salute, preoccupazione per le implicazioni di una malattia (propria o di una persona cara) o paura di una ricaduta, dolore per la perdita di una persona cara, difficoltà sul lavoro, apprensione per i figli e i propri cari, ecc.
- Stress interni – derivanti dal modo di pensare e di interpretare le situazioni, mancanza di problem – solving per trovare soluzioni adeguate, influenza dello stress sugli ormoni
- Depressione
Per ciò che concerne il trattamento del disturbo è consigliato un percorso di rieducazione sessuale, conoscenza dell’anatomia sessuale, potenziamento della consapevolezza del proprio corpo. Si consiglia un’esposizione graduata ovvero s’invita il soggetto ad affrontare situazioni sessuali ansiogene sempre più intense, per imparare poi a gestirle. È anche consigliato un percorso psicoterapeutico
di Arianna Recco – psicologa-psicoterapeuta Cons. sessuologo