Sermoneta confermata Bandiera Arancione fino al 2023

Sermoneta confermata Bandiera Arancione fino al 2023
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Dopo un’attenta valutazione da parte del Touring club italiano negli scorsi mesi insieme agli uffici comunali, Sermoneta è stata inserita tra i 262 paesi Bandiera arancione d’Italia, il vessillo concesso ai borghi più belli per il loro impegno nel preservare bellezza, caratteristiche peculiari e tradizioni, e per l’impegno nel promuovere l’accoglienza turistica. È dal 1998, infatti, che il Touring Club Italiano attraverso il progetto delle Bandiere Arancioni seleziona e certifica l’eccellenza a misura d’uomo in località con meno di 15.000 abitanti.  Il Touring Club ha confermato a Sermoneta la bandiera arancione per il triennio 2021-2023, frutto di un lavoro costante e continuo delle Amministrazioni che si sono succedute nel preservare, valorizzare e tramandare il patrimonio storico, culturale e architettonico locale. «La bandiera arancione rappresenta un marchio di garanzia per il turista e siamo felici di aver avuto la conferma anche per il prossimo triennio dell’ambito vessillo – spiega il sindaco Giuseppina Giovannoli – un riconoscimento che si aggiunge al recente conferimento, da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del titolo di Città e che rappresenta certamente uno stimolo a fare sempre meglio per valorizzare le nostre bellezze». Per agevolare i visitatori, l’amministrazione comunale ha avviato un servizio di bus navetta tutti i fine settimana di luglio, agosto e settembre, in collaborazione con Gioia Bus, per collegare il centro storico di Sermoneta alla stazione ferroviaria, a Ninfa e all’abbazia di Valvisciolo; ha programmato un cartellone ricco di eventi che si snodano fino a ottobre; sta installando la segnaletica turistica con il QR code davanti a ogni monumento, per una maggiore conoscenza delle nostre eccellenze. Non solo. In autunno inizieranno anche i lavori presso il palazzo Ada Caetani, luogo simbolo della cultura a Sermoneta e di recente entrato a far parte della Rete delle Dimore storiche del Lazio. «C’è ancora tanto da fare, ma la direzione è quella giusta», conclude il sindaco.


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