Psicologia:Capire i disegni del bambino
a cura della Dr. ssa Alessia Micoli, Psicologa – Criminologa
Uno degli strumenti fondamentali dello psicologo, all’interno di un percorso con un minore, è il disegno spontaneo. Il disegno rappresenta uno dei principali modi di poter esprimersi e che riflette il mondo interiore di colui che lo effettua. Il disegno fornisce una grande indicazione sullo stato psicologico del soggetto, non solo del minore, ma anche dell’adulto; ma per il bambino è molto diversa la situazione in quanto a volte può avere difficoltà nell’approccio con l’adulto ed il disegno diviene un ponte tra lui e lo psicologo, divenendo lo strumento più utile ed importante verso la conoscenza di se e delle sue problematiche. Molto spesso vengono utilizzati, dagli psicologi, i test proiettivi di disegno, che sono basati sul fatto che le risposte che vengono fornite ne riflettano la personalità, le percezioni, le sensazioni, le emozioni ed i comportamenti. Quando un bambino disegna deve mettere in
atto la capacità di scegliere cosa rappresentare, modificare le forme, selezionare dei colori per poter trasmettere, poi, qualcosa. Egli trae le immagini che raffigura attivando la sfera cognitiva, sollecitando la memoria, la concentrazione, il pensiero e scindendo la fantasia dalla realtà. Molte volte l’ambiente in cui vive influenza il disegno del bambino, portandolo a riprodurre qualcosa che conosce o di cui ha sentito parlare. Spesso il bambino disegna le cose e le figure molto piccole e ciò sta a significare una grande timidezza o paura del giudizio dell’adulto che osserva. È molto importante ascoltare il bambino dopo che ha disegnato, in quanto fornirà delle informazioni molto utili sulla propria rappresentazione, un modo molto utile per approfondire la comprensione dei significati che vengono attribuiti inoltre fornisce la possibilità al bambino stesso di esternare pensieri ed emozioni.