Psicologia: Restituire al docente il proprio ruolo
a cura della Dr. ssa Alessia Micoli, Psicologa- Criminologa
L’emergenza sanitaria dovuta alla SarsCov2 ed il timore di una nuova costruzione forzata stanno facendo sorgere una molteplicità di conseguenze psicologiche molto negative. Tutte le fasce di età sono colpite e così anche tutte le categorie lavorative. Ma ce ne è una che sta soffrendo molto ed è quella della categoria dei docenti. Coloro che un tempo erano considerati come una grande risorsa, che andavano a scuola e dentro la borsa portavano la passione ed il grande amore per l’insegnamento e l’educare. Oggi troviamo impauriti di contagiarsi, timorosi per il futuro dei propri allievi e sviliti del proprio ruolo perché, in molti, sono costretti a lavorare dietro un PC. La relazione che il docente stabiliva in classe era fondamentale per l’apprendimento dell’alunno in quanto
grazie alla capacità empatica riusciva a trasmettere il suo sapere e ad accompagnare la classe nel percorso didattico e formativo. Oggi tutto questo viene meno e l’insegnante deve reinventare un nuovo modo di fare lezione, di interrogare e soprattutto di non far venire meno quelle situazioni emotive che stimola vano il rapporto con il gruppo classe. La società ha sempre chiesto molto agli insegnanti ed anche questa volta, in questa grande prova, sta chiedendo molto. I docenti devono reinventare un proprio modo di lavorare sentendosi invisibili, ma devono riuscire a potenziare le proprie capacità empatiche in questo periodo, in modo tale da mantenere la propria sfera emotiva e la propria professionalità sempre adeguate al tempo che corre. È importante che riescano a distruggere ansia e stress perché sono le colonne portanti dei propri alunni e devono riuscire a far sentire loro che, nonostante il periodo critico, non sono soli e soprattutto che credono nelle loro capacità