Psicologia: le coppie separate e l’estate
a cura della Dr.ssa Alessia Micoli, psicologa
L’estate è una stagione tanto attesa, soprattutto per le tanto volute vacanze. Per alcuni, invece, rappresenta un problema conseguente all’organizzazione dei programmi per i figli, ovvero cosa scegliere se il mare, la montagna, il campeggio e la colonia. In particolar, rappresenta una cosa non da poco, per le coppie separate che entro il 30 maggio devono comunicare al coniuge il programma relativo alle vacanze con i figli. Sia che il genitore sia collocatario che non collocatario, ovvero che vive o non vive con i figli dopo la separazione coniugale, che sia consensuale che Giudiziaria. Tutto ciò lo prevede il Giudice nel decreto della separazione e o del divorzio. Il fine è quello di organizzare al meglio il tempo che il figlio deve passare con il genitore, durante il periodo estivo. Di solito i genitori decidono di passare 15 giorni con i figli, ma il Giudice può decidere che il figlio alterni 15 giorni e 15 giorni per tutta L’estate con i rispettivi genitori.
Fondamentale è il rispetto per il benessere psicologico del figlio, e spesso non si deve tralasciare il fatto di chiedere a lui cosa vorrebbe fare durante il periodo estivo. Molti genitori, coinvolti nel conflitti della separazione dimenticano le esigenze dei figli. Per tale motivo è importante consultare un professionista, laddove le situazioni divengono insostenibili.