Psicologia: La mascherina a scuola
a cura della Dr. ssa Alessia Micoli, Psicologa Criminologa
È iniziata la scuola ed ogni studente deve indossare la mascherina, come forma di prevenzione nell’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus. Era una disposizione già nota, ma il nuovo DPCM lo ha confermato e con il “Protocollo di sicurezza 0- 6” hanno evidenziato l’obbligo di avere sempre con sé e indossare la mascherina, eccetto i soggetti che stanno svolgendo attività sportiva, i bambini di età inferiore a 6 anni ed i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’utilizzo della mascherina.
Ma all’interno della scuola la mascherina può essere rimossa quando lo studente è in condizioni di staticità, ovvero seduto al banco e che stia rispettando il distanziamento sociale, cioè un metro tra bocca e bocca. L’uso della mascherina diviene obbligatoria e pertanto
deve essere fornita dallo Stato che provvederà a fornirle alla scuola, ed ogni studente dovrà cambiarla una volta al giorno. Il CTS ha bandito l’utilizzo della mascherina di stoffa ed ha raccomandato quella chirurgica. Purtroppo la conseguenza più grande che avvertiranno gli studenti, in special modo gli alunni della scuola primaria, sarà sul piano comunicativo, ove la mascherina rende quai impossibile leggere l’emozione altrui, poiché saranno nascosti i sorrisi. La mimica della bocca dovrà essere sostituita da altri codici. Si dovrà andare a potenziare il linguaggio e la gestualità, imparare ad usare più vocaboli, fare ricerche sui sinonimi. Tutto questo ha avuto un forte impatto psicologico sui minori, poiché molti hanno avuto difficoltà ad adattarsi a delle regole molto rigide; alcuni hanno manifestato chiari segni di ansia reattiva con degli attacchi di panico. È fondamentale che al primo campanello di allarme, il genitore attento, porti il minore da un professionista per far si che il problema non aumenti e che si riduca fino all’eliminazione.