Psicologia: Il Cyberbullismo nel tempo del Coronavirus
A cura della Dr. ssa Alessia Micoli, Psicologa – Criminologa
In questo momento in cui l’emergenza del Covid19 ci costringe a rimanere in casa per un periodo indeterminato, gli adolescenti passano molto tempo al telefono, a chattare su Whatsapp, a visionare e pubblicare video su Tik Tok, a presentare storie su Instangram, a scrivere su Telegram. Insomma il mondo dei social prende piano piano sempre più spazio nella loro vita, muta il loro modo di vestire, di gesticolare e soprattutto di parlare: “chatto”, “faccio un trend”, “tagghiamo tutti”, “faccio un renegade” sono le frasi che spesso gli adolescenti utilizzano. In questo periodo in cui sono costretti a stare dentro le mura domestiche per ammazzare la noia aumentano il numero delle ore che passano online, basti pensare al tempo che trascorrono con le videochiamate, con gli amici o con i compagni, dopo aver terminato la
live con la classe. Le piattaforme digitali che utilizzano sono moltissime: Zoom, Meet, Skype, House Party e tante altre. In questo periodo i genitori non devono “abbassare la guardia” su quello che è il mondo digitale perché il fenomeno del cyberbullismo è proprio lì in agguato ad aspettare di poter macinare qualche altra vittima. Come fare per poter prevenire questo problema in un momento così delicato come quello che stiamo vivendo? I genitori debbono stabilire delle regole in relazione alle ore che i figli passano online, includendo anche le ore utilizzate per lo studio, da non dimenticare che il pc od il tablet hanno delle conseguenze sulla vista. I genitori possono approfittare di questo periodo per condividere esperienze digitali, colloquiare sul mondo dei social, creare dei profili assieme, insomma farsi prendere per mano dai figli ed entrare in questo nuovo mondo, spiegando loro l’importanza di non pubblicare le proprie foto, non dare confidenza a chi non si conosce, non condividere la propria password, evitare i profili pubblici. Molte volte i ragazzi ne sano più degli adulti e bisogna saper sfruttare questo momento per condividere assieme le informazioni e facilitare una migliore comunicazione, unico elemento essenziale per una buona prevenzione di questo fenomeno che sta dilagando.