Monica Di Poce l’imprenditrice artigiana che punta sulla qualità.
Un’imprenditrice artigiana, è così che ama definirsi Monica Di Poce, intraprendente donna pontina che in tutto quello che fa ama metterci la faccia. La sua avventura in campo artigianale parte dieci anni fa quando, come spesso accade, nasce la necessità di reinventarsi. Giovane mamma con la necessità di trovare un impiego, all’inizio di una crisi economica, che ancora non ci abbandona, decide che per fare la differenza deve puntare sulla qualità e sui materiali Made in Italy. Nasce così Le gioie di Monik un laboratorio che ama definire creativo sartoriale. Gli inizi ti vedono alle prese con monili di alta bigiotteria, perché? La bigiotteria mi dava la possibilità di avere un ritorno economico immediato, poi la crisi si è intensificata e, la bigiotteria cominciava ad essere un articolo più difficile da vendere. Per la sua particolarità però ho pensato che si potesse applicare ai capi d’abbigliamento e allora, senza avere ne arte ne parte in fatto di tessuti, ho cominciato a cercare delle collaborazioni, ed ho incontrato Renata, un’imprenditrice Polacca che era venuta via dal suo paese e si era ritrovata a fare la badante. Cosa hai imparato dalla sua esperienza? Molto, dalla ricerca dei tessuti più adatti ad un taglio, a come realizzare un modello e poi, abbiamo fatto cose importanti. Realizzavamo capi in esclusiva per alcune boutique di Latina. E così ho cominciato a propormi nelle varie attività del territorio. Ho cercato di rispondere alle richieste di alcuni commercianti e ci siamo specializzate in articoli per sportivi, capi in felpa perché più veloci da vendere. Felpe, pantaloni sacche, tute, tutto per i giovanissimi. Come nasce Ingombri, danza e sport? Dalla mia scoperta della lycra, un fantastico tessuto bielastico e, vista la grande densità di scuole di danza che c’è nel nostro territorio, ho iniziato a realizzare capi per scuole di danza, ginnastica artistica e ritmica, sono costumi particolari, cerati per le esigenze dello spettacolo, dalle gare agonistiche ai saggi di fine anno. Da qualche anno, sui costumi realizzo anche dipinti esclusivi con la tecnica del puntinismo, del pennello e l’applicazione di strass e decori. Qual è stata la difficoltà più grande in questi dieci anni? Trovare delle collaborazioni “serie”, sono convinta che un’idea vincente possa essere realizzata solo se si uniscono diverse competenze. La condivisione di un progetto, che dovrebbe essere alla base della crescita, è riuscita ad essere la cosa più difficoltosa che ho trovato sulla mia strada. Hai puntato sul Made in Italy ad ogni costo, è stata un’impresa facile? Non direi, la mia curiosità mi ha portato a vedere cosa fanno le grandi aziende italiane e con quanta difficoltà rispondono ai piccoli laboratori come il mio. Giusto qualche giorno fa ho ricevuto un altro rifiuto, da un produttore di un filato trattato che adesso mi costringe a cercare un tessuto alternativo con le stesse caratteristiche. Il tessile è un settore in crisi? Come tuto in questo periodo in Italia, perché è subentrato altro e, secondo me gli italiani, non sono stati in grado di proteggere il loro territorio, i loro articoli. Il mio laboratorio non è in crisi, si può dire non lo sia mai stato, è nato dal nulla e negli ultimi dieci anni continua a crescere. Difficoltà si, anche serie, ma in crisi no certo, lavoro venti ore al giorno ma se si vuole si può fare. Qual è, secondo te, il futuro dell’Italia? Artigianale, perché il lavoro dell’artigiano è un lavoro che non bada al tempo, è fatto con spirito di sacrificio di fantasia e manualità che solo noi sappiamo fare così bene e questo secondo me salverà il nostro paese. Prima le gioie di Monik, poi Ingombri adesso Claura e Monik cos’è? Una linea di capi sartoriali su misura, nascono da una fantastica collaborazione con un’eccezionale sarta e creatrice di moda, Annamaria Giardino, il mio braccio destro. Abbiamo creato deliziosi abiti da cerimonia e rimesso a modello capi preziosi realizzati da sarte del passato. Due creazioni realizzate dall’appassionata creatrice di modelli di Sabaudia Ada Anelli, rimesse a modello da noi, sono ora la Museo Gattinoni della Moda e dell’Artigianato. Per gli accessori “Tea al Limone”? Nata anche questa da una sinergia impeccabile con Betty e Pina, una squadra creativa e innamorata del proprio lavoro, creiamo borse, pezzi unici realizzate con i più svariati tessuti, dalle pratiche sacche in spugna alle borse in Taffetà di seta passando per le handbags da sera in pizzo. Qual è la caratteristica di un capo bello? Deve essere, essenzialmente fatto bene. Di bello c’è tanto, ma qualitativamente ineccepibile, originale e fatto bene, molti meno. Dove si trovano i tuoi capi? Ho due vetrine su internet, che mostro ai miei ipotetici clienti e poi, la pagina Facebook, che lavorando a livello provinciale vuol dire molto e ci consente di essere rintracciabili.