L’età evolutiva in psicologia
a cura della Dr. ssa Alessia Micoli, Psicologa
La psicologia dell’età evolutiva, un tempo denominata psicologia dello sviluppo, è una scienza che studia i processi di cambiamento, di
sviluppo e di organizzazione dell’individuo che si attuano durante la crescita. La ricerca scientifica sullo sviluppo infantile risale all’inizio dell’ottocento. Le attuali prospettive della psicologia dell’età evolutiva prendono origine dalla teoria psicoanalitica di S. Freud. All’inizio degli anni Sessanta lo psicologo svizzero Jean Piaget, studiò in maniera approfondita lo sviluppo cognitivo del bambino ed i
vari aspetti che racchiudono i mutamenti comportamentali, i cambiamenti emotivi, l’adattamento sociale e lo sviluppo dell’intelligenza, dalla nascita all’adolescenza. La psicologia dell’età evolutiva evidenzia degli stadi relativi alla crescita del minore:
– la prima infanzia (0 – 3/4 anni) è caratterizzata da una forma di pensiero caratterizzato dall’egocentrismo e dall’irreversibilità;
– la fase della seconda infanzia, detta dello stadio operatorio concreto;
– la preadolescenza che va tra i sette ed i dodici anni, è la fase dello stadio operatorio formale, in cui il minore inizia a sviluppare una capacità di pensiero che viene definita con il nome di pensiero operativo formale le cui caratteristiche sono la logica, la flessibilità, la sistematicità, l’astrazione;
– l’adolescenza, periodo che va tra i tredici ed i diciassette anni il bambino entra nella fase dell’adolescenza che segna l’acquisizione delle operazioni logico-formali.