Le Origini del Socialismo a Cori, il nuovo libro di Dario Petti

Le Origini del Socialismo a Cori, il nuovo libro di Dario Petti
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Prosegue il “viaggio” del giornalista e saggista Dario Petti alle origini del socialismo lepino, all’alba del Novecento. Dopo Bassiano e Sezze, con le biografie dei primi sindaci socialisti eletti nel 1920, rispettivamente Giulio Bernardini e Temistocle Velletri, ecco il suo nuovo libro «Le origini del socialismo a Cori», edito da Annales, una giovane casa editrice che mira a narrare la storia politica e sociale del Lazio meridionale. Il volume sarà presentato a Cori, con l’intervento del sindaco Tommaso Conti, sabato 10 maggio, alle ore 17, presso la sala conferenze del Museo della Città e del Territorio. Durante la presentazione l’attrice e doppiatrice Francesca Corbi leggerà alcuni passi del libro. La ricerca di Petti, patrocinata dal Comune di Cori, prende le mosse dal 1900 con la descrizione delle condizioni di vita del paese e della classe contadina in particolare, rappresentativa della grande maggioranza della popolazione. Dal libro emerge il ruolo d’avanguardia svolto dalla città di Cori nel movimento contadino, socialista e comunista dei Monti Lepini del versante pontino. Qui infatti nacquero le prime leghe di resistenza contadina nel 1908, il primo circolo giovanile socialista nel dicembre del 1912 e successivamente le prime sezioni sia del Psi che del Partito comunista d’Italia. Parte importante ebbe il borgo di Giulianello, una frazione contadina ribelle dove le occupazioni delle terre non si arrestarono nemmeno durante la Grande Guerra. Ricco di dettagli sociali, sulla vita contadina, l’emigrazione, i riti socialisti, l’antifascismo, desunti dalla stampa dell’epoca e dagli archivi della polizia, il libro riporta in luce personaggi scomparsi dalla memoria collettiva ma che ebbero un ruolo fondamentale nello sviluppo del movimento politico a Cori, come il segretario del circolo giovanile e del Partito socialista Cesare Pistilli, deceduto a soli 33 anni nel 1927. La narrazione di Petti si arresta al 1946 quando, caduto il fascismo, venne rinnovato il consiglio comunale che vide ritornare i socialcomunisti alla guida del municipio, con la rielezione del sindaco Cristoforo Milita già in carica nel 1920, e l’affermazione del Pci come partito egemone, capeggiato da Giovanni Ricci, il personaggio più popolare della storia della sinistra corese. Ancora una volta una pagina di storia completamente inedita del territorio lepino e pontino.


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