Latina: “Vertigo Duello” ha vinto il migliore
La prima edizione del “Duello Vertigo” si è chiusa con la vittoria di “Cerbero Society” di Latina, rappresentato da Marco Colasanti. In finale ha avuto la meglio, per pochi punti, su Francesca Belli, in gara per il “Rude Club” di Gaeta e Terracina, autrice di una grande prestazione che l’ha vista uscire vincitrice da confronti serrati con vari professionisti, molto quotati, in gara. “Duello Vertigo” è stato il primo concorso per mixologist organizzato a Latina. L’idea di Alberto Ficarola, titolare dei marchi Birra Losa e Amaro Vertigo, è divenuta un’occasione per radunare i nomi più importanti della miscelazione
locale e altre realtà italiane, chiamate a confrontarsi in maniera amichevole su una miscelazione che sta prendendo sempre più piede in Italia e nel mondo: l’Amaro Mixology. Hanno risposto all’appello 30 locali, rappresentati da 30 barman, che si sono sfidati in duelli 1vs1 ad eliminazione diretta, dai sedicesimi fino alla finalissima, davanti ad un pubblico di operatori del settore e appassionati. A giudicare i trenta concorrenti una giuria composta da Roberto Tomei, responsabile distillati del gruppo RHS; Valerio Dussich, consulente di comunicazione e miscelazione di Latina con quindici anni di esperienza nel settore e Edoardo Schiazza, bolognese, creatore e presidente dell’ Ass. Nazionale Amaro d’Italia e del marchio “Amaroteca”. Ogni giudice, per ogni duello, assegnava la sua preferenza, valutando gradevolezza della ricetta, valorizzazione dell’amaro e valore commerciale. Chi si aggiudicava almeno due preferenze passava il turno. Non poche le situazioni di stallo, poiché,
a detta dei giudici «Il livello di professionismo è stato molto alto e spesso la differenza fra le ricette in gara era minima, rendendo difficile scegliere un vincitore». Da regolamento ogni locale aveva la facoltà di presentare una ricetta diversa ad ogni turno al quale si qualificasse. Il Cerbero ha optato per cinque ricette differenti, fino a quella che ha permesso al locale di Latina di aggiudicarsi la finale, denominata “Shake that Asshole”, composta da Amaro Vertigo, Vodka, Falernum, Orzata, Zucchero, Succo di lime, Succo di mango e servita in abbinamento a una caramella autoprodotta al “CBD” di canapa. Il Cerbero è un giovane concept bar di nuova generazione, che oltre ad offrire cocktail artigianali di propria creazione, ospita al suo interno uno studio di tatuaggi e un negozio per articoli dedicati agli appassionati di motociclismo. Oltre all’aspetto competitivo, che ha permesso al locale vincente di aggiudicarsi una fornitura annuale di Amaro Vertigo e al suo barman un fine settimana per due persone, il vero valore dell’iniziativa è stato fornire alla comunità di mixologist di Latina e provincia una prima
storica giornata di incontro professionale. Il livello tecnico professionale e culturale della miscelazione alcolica in città e in provincia è molto alto, come dimostrato dalle performance in gara, ma a questa realtà spesso manca un contesto dove ritrovarsi, confrontarsi, fare squadra e comunità, costringendo i professionisti locali a guardare sempre verso le più grandi kermesse romane per costruire reti e sodalizi professionali. «Non poteva andare meglio, grazie alla creatività dei barman intervenuti abbiamo potuto confrontarci con il mondo del bere miscelato. Ringrazio anche tutti quelli che hanno collaborato in modo molto professionale tra cui gli sponsor, i giudici e la presentatrice Dina Tomezzoli. Il livello altissimo e la professionalità di tutte le figure intervenute hanno reso questa prima edizione fonte di ispirazione per altre attività del genere legate al nostro “Vertigo” – ha affermato Alberto Ficarola organizzatore dell’evento e creatore di Amaro Vertigo – Stiamo lavorando a nuovi prodotti che usciranno a breve e che andranno a completare la linea, questa darà nuove possibilità in miscelazione e per la prossima edizione a cui stiamo già pensando». L’idea di Amaro Vertigo è di diventare un punto di riferimento per la comunità professionale e questo evento è stato un primo riuscito esperimento destinato a ripetersi il prossimo anno e che rappresenta solo l’inizio di un percorso sinergico fra il primo amaro di Latina e i suoi estimatori in provincia e nel resto d’Italia.