“L’arancia”, il Nuovo Singolo di Marian Trapassi
“L’Arancia” è il primo singolo estratto da “Bellavita”, il quarto album in studio di Marian Trapassi, uscito il 7 ottobre e che vanta la produzione di Paolo Iafelice (già al lavoro con Fabrizio de Andrè, Daniele Silvestri, Vinicio Capossela e molti altri). Un brano raffinato e a presa rapida, nato come tutto il nuovo lavoro durante un lungo viaggio in Spagna, che segna il ritorno sulla scena discografica dell’artista, già vincitrice del Premio Ciampi, dopo un lungo periodo di silenzio. “L’arancia” è un brano ispirato ad un passaggio del saggio “Frammenti di un discorso amoroso” di Roland Barthes. L’arancia rappresenta la gelosia, sentimento umano che accompagna la vita di ognuno di noi. L’arancia inoltre lega e simboleggia Siviglia e la Sicilia, rispettivamente il luogo da cui ha tratto ispirazione questo nuovo disco e la terra d’origine di Marian. In questo brano Marian mette “in scena” tutte le sfumature che danno colore ad un amore, dalla dolcezza, passando per la passione, fino ad arrivare all’amarezza. “E’ dal silenzio che nascono le cose migliori. Credo che per me ci fosse bisogno di spazio e luoghi nuovi per ricominciare a fare musica, facendo riaffiorare quei ricordi assopiti dalla frenesia della quotidianità – racconta Marian Trapassi – Questo disco è un’intenzione, il desiderio di creare una musica confortevole e accogliente ma che insieme sappia sorprendere. “Bellavita” è un album che ha preso vita in viaggio, in Spagna e in particolare nella meravigliosa Siviglia, città piena di suoni di colori e profumi. Un viaggio lungo un anno, passato a proporre le mie canzoni in italiano. Ogni viaggio lascia cose da raccontare: stupore e sensazioni che trovano nelle canzoni una loro dimensione. “Bellavita” è un ponte tra l’esperienza di quest’anno e il ritorno a casa.” “Bellavita” è la vita che fanno gli artisti, i poeti, i musicisti, gli attori: così si crede o si vuole credere. Il nuovo lavoro della cantautrice siciliana nasce con la scommessa di restituire un’identità internazionale ad un disco fondamentalmente italiano, nelle melodie e nella maggior parte dei testi. Il sound acustico delle chitarre porta alla memoria il folk, il country, Dylan e Cohen, mentre i temi orchestrali ricreano suggestioni teatrali e cinematografiche tra Kurt Weil, Brassens e Paolo Conte, ed il battere pulsante di una stomp box colora il disco di blues. I brani di “Bellavita” nascono dopo un lungo periodo di silenzio, che ha lasciato spazio a nuovi suoni da scovare, e sono per la maggior parte ispirati da un viaggio a Siviglia durato un anno. La voce di Marian, trasformata, cambiata anche da percorsi di vita e fastidiosi problemi alle corde vocali, superati con paziente tenacia, si è fatta confidenziale, che si vuole raccontare. “Bellavita” è un disco essenziale, arricchito di volta in volta da strumenti che mirano ad accentuare le peculiarità delle singole storie raccontate. Un disco nel quale ci si muove comodamente. “Bellavita” ha un sottotitolo – “l’arancia ed altri viaggi” – che evoca l’idea stessa dell’album, fatto di singoli viaggi, reali o dentro di se, e di singole storie.