La psicologia del regalo di Natale
a cura della dr.ssa Alessia Micoli, psicologa
Durante le festività siamo tutti alle prese con i regali natalizi, per parenti ed amici; molte volte questo momento può essere fonte di stress ed altre di grande gioia, a seconda della tipologia della personalità della persona che effettua il regalo. Spesso ci si interpreta sul regalo che riceveremo o sulla reazione degli altri
rispetto al regalo, che abbiamo fatto; sul regalo da fare obbligatoriamente o sul regalo che nutre dei significati emotivi verso la persona a cui è rivolto. È risaputo che il periodo del Natale è il momento di dare e ricevere per eccellenza, in cui ci si scambiano i regali e spesso non si vede l’ora che arrivi questo momento. Vi è una differenza etimologica fra regalo e dono: il regalo prende origine dal latino “regalis” (regale), rex (re) ed è in relazione ad un tributo a chi merita un riconoscimento, un dazio che si è obbligati a dare senza che veicoli dei contenuti di tipo affettivo. Invece per il dono, il termine dono deriva dal latino “donum” e richiama l’atto di dare all’altro in maniera gratuita e senza interesse. Donare indica un’espressione di affetto, rappresenta un gesto di riconoscimento dell’altro e quindi espressione dei propri sentimenti. Ma comunque, sappiamo che ad oggi donare o regalare potrebbe essere un momento di conoscenza molto profonda dell’altro ed è un’occasione per poter osservare le sincere reazioni della nostra anima, quindi un’autentica gioia. Il regalo esprime, sempre qualcosa di noi, spesso ci risveglia dei ricordi della propria infanzia; spesso, esprime un bisogno di relazione ed affetto. Molte volte le persone aventi una personalità narcisista, di solito, fanno dei regali originali o poco comuni. Invece per le persone semplici ciò che importa e che conta è il pensiero di fare un regalo, senza voler per forza impressionare, ma semplicemente far piacere.