La Commissione Ambiente in visita alla Sogin
Una delegazione di parlamentari delle Commissioni Ambiente e Attività produttive di Camera e Senato ha visitato la centrale nucleare di Latina. I lavori per il deposito temporaneo per i rifiuti nucleari di Latina sono, infatti, stati completati. La centrale, come ben noto, è in dismissione da parte della Sogin, azienda che si sta anche occupando dell’individuazione di una location adatta per il deposito nazionale delle scorie radioattive. La delegazione è stata accolta dal Presidente, Giuseppe Zollino, e dall’Amministratore Delegato, Riccardo Casale, di Sogin, la Società di Stato che si occupa del decommissioning degli impianti nucleari e della gestione dei rifiuti radioattivi. Nel corso della visita, è stato illustrato il programma delle attività di smantellamento della centrale pontina, che la Società sta portando avanti con la massima trasparenza e attenzione verso l’ambiente. L’incontro è stato anche l’occasione per il management Sogin di spiegare il valore del decommissioning nucleare, una sfida complessa che richiede competenze altamente qualificate e l’impiego di tecnologie innovative e prototipali. In Italia, per terminare lo smantellamento degli impianti nucleari occorre realizzare il Parco Tecnologico e il Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi provenienti non solo dal decommissioning, ma anche dalle quotidiane attività di medicina nucleare, industriali e di ricerca che ogni anno producono circa 500 metri cubi di rifiuti. Il trasferimento di tutti questi rifiuti radioattivi in un’unica infrastruttura assicurerà, dunque, una loro gestione efficiente e razionale, in totale sicurezza per i cittadini e l’ambiente. I parlamentari hanno espresso apprezzamento per come Sogin intende coniugare la complessità delle attività di decommissioning con un costante processo di coinvolgimento trasparente e informato di tutti gli attori coinvolti. Questo impegno sarà sempre maggiore nella fase di localizzazione e successiva realizzazione del Deposito Nazionale, uno dei maggiori progetti infrastrutturali dei prossimi anni per l’Italia. A tale riguardo, si è in attesa dei criteri da parte dell’Ispra che permetteranno di definire la Carta Nazionale delle aree potenzialmente idonee alla sua localizzazione. Realizzare il Parco Tecnologico e il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi permetterà di chiudere il ciclo nucleare dei vecchi impianti e consentirà all’Italia di entrare in un business che è già globale. Il nostro Paese, fra i primi ad aver iniziato le attività di decommissioning nucleare, gode, infatti, oggi di un vantaggio competitivo in un mercato che nei prossimi vent’anni si stima valga 600 miliardi di euro.