Il sostegno psicologico del consulente in Tribunale al minore
a cura della dr. ssa Alessia Micoli
Purtroppo sono moltissimi i minori che giungono all’osservazione del Tribunale e della Procura per presunti fatti di abuso e violenza: abuso di mezzi di correzione, violenza sessuale, violenza assistita, violenza psicologica e violenza domestica. Nonostante questo secolo è considerato il secolo del minore e mai come oggi si cerca di tutelare e difendere i suoi diritti, la violenza nei suoi confronti è in sempre più in aumento. Difatti sono sempre di più i minori che vengono ascoltati tramite il “codice rosso” dalla Procura della Repubblica, dal Giudice presso il Tribunale dei Minorenni o dal Magistrato in Tribunale Ordinario. Per far sì che questi incontri, ove vedono il minore in qualità di
unico testimone dei fatti per cui si procede, siano il meno “impattanti” sulla tranquillità e sullo stato emotivo della presunta vittima la legge prevede che avvengano con l’ausilio di uno psicologo esperto, il quale dovrà filtrare le domande che verranno poste dal Magistrato e dai legali. Questa figura è deputata ad accogliere e sostenere il minore durante tutto il colloquio che avverrà in un luogo protetto: la sala per le audizioni protette. Lo psicologo dovrà fare in modo che il piccolo testimone non si senta solo (i genitori non possono entrare nella stanza), dovrà evitare di fare domande induttive e suggestive ma dovrà mettere a proprio agio il minore ed aiutarlo a ricordare e a raccontare tutto ciò che ha vissuto, invitandolo a dire la verità. Lo psicologo esperto riveste un ruolo molto importante perché solo grazie a lui, e al proprio lavoro, la piccola vittima riuscirà ad aprirsi a non sentirsi giudicato e soprattutto a non vivere un’ennesima esperienza traumatizzante per lui.