Il rapporto con lo psicologo

a cura della dr.ssa Alessia Micoli, psicologa
Siamo negli anni 2000, ma il tabù dello psicologo è ancora in vigore, nonostante sia una figura alla quale si ricorre per i più svariati motivi, e sono ancora poche le persone che affermano, alla luce del sole di avere in atto un percorso di sostegno psicologico. La domanda di aiuto che si pone a questo specialista può essere differente da persona a persona; difatti si arriva allo psicologo per poter chiedere aiuto su come affrontare una separazione (legale o consensuale), su come gestire la separazione con i figli, sulle crisi adolescenziali, sul rapporto tra moglie e marito, sul rapporto tra genitori e figli, sul rapporto tra fidanzati, sui rapporti intimi, su problemi relativi al lavoro (mobbing, stalking), su come gestire e ridurre gli attacchi di panico, su come eliminare l’ansia e lavorare sul proprio benessere psicologico o semplicemente sul come riuscire a migliorarsi e potenziare le proprie risorse. Il rapporto con lo psicologo è una relazione molto particolare e se vogliamo definirlo, è anche speciale, in quanto consta di momenti intimi fatti di grande fiducia e cordialità in cui ci si racconta. Allo psicologo si rivolgono le persone delle varie fasce d’età, che creano con questa figura professionale un rapporto molto importante. All’interno dello studio vige il famoso “segreto professionale” e questo mette a proprio agio una persona che ha qualche difficoltà nel lasciarsi andare e raccontarsi. Lo psicologo deve avere una grande abilità nell’accogliere la persona e soprattutto nel creare un rapporto di fiducia, per poi lavorare al meglio sul ripristino di energie negative ed il recupero di un adeguato benessere psicologico.