I meccanismi di difesa che ci aiutano durante il nostro percorso di vita
A cura della Dr. ssa Alessia Micoli, Psicologa – Criminologa
Sono molti i meccanismi di difesa con il quale l’individuo fa i conti nel quotidiano, che a volte lo sostengono mentre in altre situazioni creano nuove problematiche. In special modo quando si esposti agli stimoli stressogeni e si vive delle esperienze traumatiche e sfavorevoli, accade che l’organismo entra in uno stato di piena vigilanza, denominato “arousal”, in cui lo stato di allarme raggiunge il massimo livello e si assiste ad una consequenziale iperattivazione del sistema nervoso centrale, periferico, simpatico, parasimpatico, cardiocircolatorio, respiratorio, immunitario ed endocrino. La prima che approfondì questo settore fu Anna Freud, la figlia del famoso psicanalista, che non divenne famosa grazie al padre bensì ai numerosi studi che effettuò sull’infanzia. Lei mise in luce che l’Io utilizza delle angosce, denominate “meccanismi di difesa” che sono determinate dal conflitto tra le richieste pulsionali dell’Es e le ingiunzioni orali del Super Io; queste angosce hanno il compito di
riuscire a difendere l’Io dalle prepotenze dell’Es e del Super Io. Le tre istanze psichiche sono l’Es, in cui vi sono le energie non strutturate, l’Io che comprende una sequenza di funzioni regolatrici che hanno la funzione di tenere sotto controllo le pulsioni dell’Es; il Super Io, ovvero una serie di valori morali e atteggiamenti autocritici che si sono regolati attorno alle immagini genitoriali che sono state interiorizzate. I meccanismi di difesa sono molti: la regressione, ovvero il tornare a delle modalità emozionali, mentali e relazionali della fase dello sviluppo, che ha come obiettivo poter difendere l’individuo da situazioni conflittuali; la rimozione, cioè il rimuovere dalla coscienza ogni elemento psichico; l’isolamento, ovvero l’distaccare un elemento psichico disturbante dall’effetto che è in relazione ad esso; il rivolgimento contro se stessi, vale a dire dirottare un impulso aggressivo che è rivolto verso l’esterno contro l’individuo che lo sta sperimentando; annullamento retroattivo, ovvero il far si che un atto psichico ne segua un altro di natura opposta per poter smorzare gli effetti del primo; trasformazione nel contrario/ formazione reattiva, ovverosia il deformare e trasformare un atto psichico nel proprio contrario; proiezione, ovvero l’attribuire ad un altro soggetto impulsi e fantasie che sono inaccettabili per se stessi; introiezione, cioè un movimento difensivo opposto a quello del meccanismo dell’introiezione; l’identificazione con l’aggressore, l’individuo si difende dal conflitto con un aggressore identificandosi con lui, negando la propria debolezza e trovando forza nell’assomigliare a chi lo opprime; sublimazione, il neutralizzare delle situazioni conflittuali angosciose e distruttive portandole ad un livello più alto; intellettualizzazione, che trasforma un conflitto affettivo interno in un conflitto intellettuale esterno; ascetismo, mantiene l’individuo al riparo dai turbamenti suscitati dal desiderio sessuale tramite una negazione dei propri bisogni.