I giorni della merla: con loro non solo il freddo!
Freddo e gelo ci hanno accompagnato in questo gennaio 2015, imbiancando anche le montagne nei dintorni. Il peggio sembra essere passato ma in realtà, secondo la tradizione, siamo al culmine del momento più freddo dell’anno. La prassi vuole che 29, 30 e 31 gennaio – o secondo altre versioni 30, 31 gennaio e 1 febbraio – siano giorni letteralmente gelidi, di certo i più freddi dell’anno. Divano e copertina davanti la tv, o meglio ancora davanti ad un camino scoppiettante, sembrerebbero il programma ideale per sfuggire al gelo. E invece no! Anelli di cipolla, polenta, funghi e salsicce, chitarrine del Borgo, gnocchetti al cinghiale e tagliatelle al ragù, queste sono solo alcune delle armi per affrontare i famosi “Giorni della Merla”: un menù pesante ma non troppo, perfetto per fronteggiare anche le temperature più rigide. Sono tante le leggende che offrono una spiegazione per questa definizione se non altro decisamente fantasiosa, tutte più o meno concordano sul fatto che le originarie piume bianche del famoso merlo, una femmina nel caso specifico, siano diventate di un bel nero intenso per la fuliggine del comignolo in cui sembra essersi riparata dal freddo proprio in questi tre giorni. Tornando a noi, di certo vale la pena accendere la tradizione e, magari godendo del weekend, spostarsi per curiosare qua e là alla ricerca di quel calore che solo la convivialità e le atmosfere di una volta riescono a regalare. Occasione per una simpatica gita fuori porta, sono le famose “cantine aperte” ad Ostra Vetere, in provincia di Ancona, dove è in programma la diciassettesima edizione di “Montenovo in Festa”. Per ricordare la merla e i suoi pulcini qui si celebra il festival delle cantine, un evento di tutto rispetto all’interno di uno splendido borgo medievale che mantiene ancora intatto tutto il suo fascino. Un’atmosfera unica con le caratteristiche vie del centro illuminate a festa da splendide fiaccole e le antiche insegne che percorrendo i vicoli del paese conducono alla riscoperta del piacere di “magnà e bè n’te le cantine come ‘na volta”. E allora tavole imbandite secondo le usanze antiche dove assaporare i piatti tipici della tradizione marchigiana. Nomi stravaganti e divertenti per le quattordici cantine aperte dove poter gustare carne alla brace, zuppa di legumi, tagliatelle ai ceci, stoccafisso, dolci di ogni tipo e chi più ne ha più ne metta. Il tutto ovviamente accompagnato dai migliori vini della zona. Una tre giorni indimenticabile con animazione, spettacoli musicali ed esibizioni di gruppi folcloristici, ma anche mostre d’arte e di antiquariato, attività per i più piccoli e l’immancabile mercatino con i prodotti tipici locali. Per chi vuole fermarsi qualche giorno in più, restano le dolci colline, dove sorge l’antica Montenovo, l’Ostra Vetere di oggi che conserva intatte le tracce del suo passato con la cinta muraria, le tre antiche porte d’ingresso e i caratteristici androni dei porticati. Da piccola mi raccontavano sempre che per prendere un uccellino bisogna mettergli del sale sulla coda, vero o no qui sembra che prendere un merlo, anzi “una merla” porti ad un’esperienza dal sapore antico. Per informazioni: www.fuoriporta.org