“E…state a Satricum”, buona la prima

“E…state a Satricum”, buona la prima
Condividi

Si è chiusa con dieci minuti ininterrotti di applausi la mini rassegna estiva “E…state a Satricum”, inserita nel cartellone di “Latina E’state” e che ha goduto di prestigiosi patrocini morali: il Ministero per i beni e le attività culturali (MiBAC), l’Università di Amsterdam, l’Associazione Vereniging Vrienden van Satricum, e l’associazione culturale Acropoli Satricana. Tre gli spettacoli in cartellone per la prima edizione della rassegna, con l’obiettivo di far rivivere luoghi e memorie del passato, incastonati nella prestigiosa cornice del Tempio della Mater Matuta. Lo spettacolo di chiusura, causa maltempo, è stato trasferito nell’area adiacente al sito archeologico ma la magia è stata conservata. In scena l’attore Pier Giulio Cantarano e la pianista Manuela Scognamiglio che, si sono cimentati in una fedele ed intensa interpretazione del monologo Novecento di Alessandro Baricco. L’essenziale scenografia, un pianoforte, due casse, una sedia, un paio di cappelli e qualche giacca, ha lasciato, solo per qualche istante, il pubblico perplesso poi le luci si sono spente, le note hanno saturato l’aria e, la avvolgente voce di Pier Giulio Cantarano ci ha catturato e portati sulla nave più bella e scintillante dell’inizio dello scorso secolo. Il Virginian era li, con le sue maestose sale, con gli sfarzi della prima classe, il salone delle feste, le risatine dei passeggeri e, socchiudendo gli occhi, lasciandosi trasportare dal racconto, si poteva sentire la paura e persino l’odore del sudore dei viaggiatori della terza classe. Abbiamo sorriso alla discussione dell’equipaggio per la scelta del nome del piccolo Danny Boodman T.D. Lemon Novecento. Abbiamo pianto, quando un omone nero e buono se ne è andato… “ridendo”. Abbiamo tifato per Novecento quando è stato sfidato ad un duello a suon di jazz da Ferdinand “Jelly Roll” Morton. Siamo rimasti senza fiato quando, seduto su una cassa di dinamite, abbiamo visto il più grande pianista che abbia mai suonato sull’oceano, decidere di chiudere la sua vita all’insegna della “normalità”. Un’intera vita racchiusa a bordo del transatlantico eppure così vasta e sconfinata, vissuta attraverso le persone che ha incontrato e che scendendo si sono portate via una parte di Lui che ora, seduto su quella cassa è solo un guscio vuoto pronto a morire con la sua nave. Seduti, nel giardino antistante al Tempio della Mater Matuta di Satricum siamo rimasti rapiti dalle note incalzanti di Manuela Scognamiglio e dalla voce di Pier Giulio Cantarano, non riuscivamo a smettere di applaudire. Dieci minuti ininterrotti di applausi e tanti ragazzi, che il ‘900 forse lo hanno solo sulla carta d’identità, con gli occhi rossi, in fila per complimentarsi con i protagonisti della performance. Che dire una rassegna ben riuscita con un gran finale che ci proietta in un futuro radioso. “Un grazie speciale va ai ragazzi dell’Ensemble Allegro con Brio e la B4B band che hanno creduto nel progetto dedicando alla rassegna tempo, braccia e soprattutto cuore” – ha affermato Valeria Scognamiglio coordinatrice dell’evento. Bravi tutti, appuntamento alla prossima “E…state a Satricum”.


Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *