Erika Mallardi al Liceo Meucci di Aprilia per il progetto FareMemoria
Promosso dal Liceo Meucci di Aprilia ieri è stato ufficialmente presentato il progetto FareMemoria dedicato alle idee, un vero e proprio “giardino culturale” dove cultura e coltura sono sinonimi. In questo importante progetto per la memoria della comunità apriliana si inserisce l’opera di Erika Mallardi, pittrice e, in senso più ampio, artista dei complementi di arredo, unici perché riportano fedelmente le sue tele; Erika, apriliana, ha rappresentato su tela per FareMemoria l’essenza di Anna Ridolfi, giovane donna considerata una testimone guida per la rinascita della città di Aprilia. Cinque donne sono state celebrate ieri per il loro rendersi simbolicamente veicolo di civiltà, dialogo, cura per l’ambiente e l’identità del territorio e, soprattutto, per la cura dell’altro; cinque “semi” -Anita Garibaldi, Sibilla Aleramo, Maria Teresa Goretti, Angelita di Anzio, Anna Ridolfi-piantati simbolicamente nel giardino di educazione affettiva, cinque storie diverse ognuna portatrice di vita, dolore, speranza. «Che grande emozione quella di entrare in punta di piedi nella tenera quanto infelice storia di Anna Ridolfi. Un amore intensamente vissuto che a oltre sessant’anni di distanza ha conservato tutta la sua forza. Mi sento onorata nel più profondo ad aver potuto rappresentare Anna, conoscevo già la sua storia e ne ero rimasta molto colpita ma far passare le sue emozioni, l’anima che attraversava i suoi occhi dal mio pennello è stata un’emozione molto intensa che non voglio dimenticare. I colori usati, l’intensità delle spatolate danno conto allo stato d’animo nell’avvicinarsi a una storia così delicata e allo stesso tempo così importante per la nostra comunità come quella di Anna». Nel Giardino Culturale del Meucci sono state messe a dimora cinque piante diverse che abbracciano la storia del territorio: corbezzolo, rosa rossa, rosa bianca, alloro e per Anna l’ulivo che simboleggia la pace e la rinascita. Cinque radici capaci di sostenere l’albero che, metaforicamente, rappresentano l’intera comunità apriliana.