Casse di legno con marchio contraffatto

Casse di legno con marchio contraffatto
Condividi

Quasi 7.000 i materiali da imballaggio sequestrati, riportanti il marchio contraffatto fitosanitario, destinati a trasportare merci di ogni genere (tra cui alimentari) in tutto il mondo. Il Comando Provinciale di Latina, in collaborazione con il servizio fitosanitario della Regione Lazio, ha portato a termine nei giorni scorsi un’operazione, durata quasi 5 mesi, in materia di prevenzione e illecito utilizzo delle autorizzazioni fitosanitarie da parte di imprese operanti nel settore di vendita e commercializzazione di imballaggi di legno che applicano il marchio Ippc/Fao Fitok. I militari delle Fiamme Gialle di Aprilia, hanno individuato una ditta con sede ad Aprilia, operante nel settore della fabbricazione d’imballaggi in legno, che commercializzava ad imprese dislocate su tutto il territorio nazionale casse e altro materiale ligneo apponendovi senza autorizzazione un marchio Fitock contraffatto, certificandone in tal modo l’avvenuto trattamento ad alte temperature, che in realtà non veniva mai effettuato. Disattendere le procedure stabilite per il trattamento dei legnami definite a livello internazionale, che prevedono di sottoporre gli imballaggi in legno destinati ad esportazione (come pallet, casse, gabbie, bobine e pianali di carico) al trattamento fitosanitario termico ad alta temperatura, allo scopo di eliminare gli eventuali parassiti presenti certificato dal marchio Fitock la cui apposizione è autorizzata da organismi ufficiali (per l’Italia, è il consorzio servizi legno-sughero – comitato tecnico Fitok), ha permesso di commercializzare la merce a prezzi al di sotto di quelli di mercato. La ditta aveva venduto migliaia di imballaggi marchiati illecitamente a varie imprese operanti in tutto il territorio nazionale che, a loro volta, li avevano movimentati fuori dal territorio nazionale, sia in ambito comunitario che in ambito Extra-Ue. L’azione tempestiva e coordinata delle Fiamme Gialle, oltre ad aver portato al sequestro dei materiali utilizzati per la commissione dei reati nonché’ dei macchinari aziendali per un valore complessivo di circa 600.000 euro e alla denuncia del titolare della ditta e di due collaboratori in associazione tra loro per le violazioni di cui agli artt. 416, 468, 473, 515 e 517 codice penale, ha consentito all’Italia di predisporre le adeguate misure di prevenzione ed evitare eventuali procedure sanzionatorie per mancanza di controlli in materia fitosanitaria da parte della commissione europea, previste nel caso in cui l’illecito fosse stato scoperto da altri organi esteri.


Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *