Case: Aumentano le vendite, scendono i prezzi

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Mercato immobiliare ancora in recessione, in un contesto in cui gli indicatori segnano una contrazione dei prezzi sia del residenziale che del commerciale. Il trimestre che si sta chiudendo, il primo del 2014 – comunica Fiaip –, mostra un quadro nel complesso debole, pur alla presenza di alcuni segnali moderatamente positivi. Dallo scorso dicembre ad oggi gli agenti immobiliari segnalano una diminuzione dei prezzi di vendita. Il risultato riflette principalmente le valutazioni riscontrate nelle aree urbane e metropolitane, in particolare del Centro Italia, dato perfettamente in linea con quello riscontrabile nella nostra provincia – come conferma il presidente provinciale latinense Santino Nardi – dove per le compravendite immobiliari si registra un calo medio dei prezzi del 12,49% rispetto al 2012 per quanto riguarda le abitazioni. Il mercato di tipo non residenziale ha registrato nel biennio 2012/2014 una diminuzione dei prezzi ancora più marcata, ovvero del 17,44% per i negozi, del 17,42% per gli uffici e del 18,66% per i capannoni, con una diminuzione percentuale relativa al numero di compravendite per queste tipologie che varia dal 27,60% per i capannoni, al 26,71% per i negozi, fino a circa il 25,67% per immobili ad uso ufficio. Ma c’è qualche timido segnale di risveglio. «La quota di agenti della nostra provincia che hanno venduto almeno un’abitazione nel primo trimestre 2014 è pari al 65,8 per cento – evidenzia Nardi – in aumento rispetto sia al periodo precedente sia al trimestre corrispondente del 2013. C’è da sottolineare che in oltre due terzi dei casi si è trattato della vendita di abitazioni preesistenti». Nel dettaglio le vendite hanno interessato, in prevalenza, immobili di metratura fino a 140 mq (circa il 95%), abitabili o parzialmente da ristrutturare (64,8%), con classe energetica bassa (circa 62 per cento). «Il saldo fra le risposte di aumento e diminuzione degli incarichi a vendere ancora inevasi è rimasto sostanzialmente stabile, attorno ai 30 punti percentuali, mentre è aumentato quello riferito ai nuovi mandati (a 20,6 punti percentuali, da 19,4 della passata rilevazione)». Si prevedono spiragli per una ulteriore ripresa nel secondo semestre 2014, ipotizzabile però solo se vi sarà stabilità politica ed economica nei prossimi mesi, e nuovi provvedimenti che diano ossigeno al settore dell’immobiliare a partire da un netto taglio sul prelievo fiscale sugli immobili. Ma, è innegabile, la stagnazione di fondo permane. Tra le cause principali di cessazione degli incarichi a vendere resta elevata la quota di agenzie che segnala l’assenza di proposte di acquisto dovuta a prezzi giudicati troppo alti dai potenziali acquirenti (63,2%), insieme con le offerte a prezzi percepiti come troppo bassi dai venditori (50,5%). Un grossolano errore di valutazione soprattutto da parte dei proprietari-venditori? «Per meglio dire false aspettative di prezzo – commenta Nardi – coloro i quali sono rimasti ancorati ai valori del 2007, oggi assolutamente non più realizzabili, di fatto immobilizzano il mercato generando confusione in un quadro sin troppo caratterizzato da un chiaro eccesso di offerta». «Come Fiaip ripete da sempre – aggiunge il Presidente – ulteriori cause sono da ricercarsi nell’enorme pressione fiscale, nel persistente quadro negativo degli indicatori macroeconomici nazionali, nella conclamata diminuzione del credito, oltre che nella diminuzione di reddito con conseguente minor risparmio da parte delle famiglie». Un dato conclamato è poi rappresentato da un maggior numero di rinunce all’acquisto da parte di potenziali acquirenti dovute al timore dei conseguenti accertamenti tributari, in virtù di una legislazione sempre più penalizzante nei confronti degli spostamenti di capitale connessi al mercato immobiliare.


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