ARRIVA LA TRISE
Un’unica imposta sui servizi municipali il cui gettito andrà interamente ai Comuni.
Introdotta con la Legge stabilità del 2013 per riordinare il sistema di tassazione locale.
La TRISE sarà la colonna portante del nuovo sistema di tassazione sugli immobili, che entrerà in vigore nel 2014 e che sarà corrisposta in 4 rate annuali: Si compone di due elementi, ciascuno dei quali avrà un proprio nome:
1. TARI (EX TARES): si configura come la tassa necessaria a coprire i costi derivanti dal servizio di raccolta rifiuti. Sarà calcolata in base ai metri quadri oppure all’effettiva quantità di rifiuti prodotti (sarebbe anche ora soprattutto perché il principio guida è quello europeo secondo il quale “chi inquina paga”).
Ma finché non sarà possibile stabilire l’effettivo volume di rifiuti prodotti, sarà calcolata in base alla superficie dell’immobile cui si riferisce.
2. TASI (EX IMU): La tasi, che in parte sostituisce e assorbe l’IMU, è definita come la tassa sui servizi INDIVISIBILI, tra cui rientrano inoltre elementi come l’illuminazione stradale e la manutenzione delle strade. Il peso che avrà la nuova imposta sarà deciso dai sindaci di ciascun Comune: sulle prime case, è stata stabilita un’aliquota base pari all’1 per mille, che potrà essere aumentata da ciascun Comune fino al 2.5 per mille, mentre se parliamo poi di seconde e terze case, il tetto massimo sarà pari al 10.6 per mille (che poi è anche l’aliquota massima dell’IMU). C’è ancora molta confusione a riguardo, ma sembrerebbe che la somma dell’IMU e della Tasi non dovrà superare l’aliquota massima dell’IMU calcolata per il 2013.
La novità è che la nuova imposta non graverà esclusivamente sui proprietari di casa: saranno i sindaci a stabilire in che misura far gravare la Tasi anche nelle tasche degli inquilini. Nulla di nuovo invece per la quota IMU, che resterà, invece, a carico del solo proprietario.
L’UIL ha già provveduto a fare le prime simulazioni di calcolo: tenendo a mente i parametri medi della realtà immobiliare italiana, il risparmio effettivo degli italiani per la prima casa dovrebbe aggirarsi intorno agli 80 euro, mentre l’onere maggiore verrà registrato per le seconde case, soprattutto se non concesse in locazione.
Tante, tantissime ancora le perplessità in merito alla nuova imposta: ma un aspetto è balzato agli occhi dei più esperti: dove finiranno le detrazioni prima casa? Nel secchio.
La nuova TRISE sarà pagata da tutti, perfino dagli inquilini. Con l’IMU invece, diverse famiglie non pagavano l’imposta sulla prima casa.
Secondo FEDERCONSUMATORI è l’ennesima operazione a discapito dei cittadini. Il che non dovrebbe sorprenderci. Basti pensare che a gennaio sarà dovuta la prima rata e noi non sappiamo ancora di cosa stiamo parlando. Poveri noi!
di Valentina Salomone