Acqualatina: bollette scontate dal 1 Gennaio 2014 ma nessuno lo sapeva
Come togliere ai poveri per dare ai ricchi, o, meglio, per non togliere ai ricchi. Di questa sorta di operazione Robin Hood alla rovescia se ne è da poco avuta notizia per le numerose persone che usufruivano delle agevolazioni economiche messe in campo dalla Provincia di Latina, che si stanno recando presso le Associazioni di tutela Consumatori mostrando bollette con cifre sicuramente non alla loro portata. In sostanza, la Provincia di Latina a partire dal 2006 aveva istituito un fondo per venire incontro alle difficoltà dell’utenza economicamente più debole nel pagare le bollette di Acqualatina, facendosi carico del pagamento dei primi 110 mc di acqua, in tal modo alleviando il peso economico delle famiglie meno abbienti. Anche nel 2013 la Provincia ed Acqualatina hanno fatto presentare i modelli ISEE attestanti i redditi dell’anno precedente, per cui era del tutto legittimo attendersi che il fondo sarebbe stato alimentato anche per il 2014: invece no. Con somma sorpresa sia dell’utenza che dell’OTUC e delle singole Associazioni dei Consumatori, che non avevano ricevuto alcuna informazione in merito, con l’approvazione dell’ultimo bilancio da parte dell’appena cessata Amministrazione Provinciale, il Fondo sociale è stato completamente svuotato, con una operazione tanto ignobile che si commenta da sola, viste le negativissime ricadute che essa ha proprio sugli utenti più poveri della provincia di Latina. Ciò perché, secondo quanto si è riusciti a sapere, l’Ente di Via Costa doveva restituire alcuni milioni di euro alla Regione Lazio (forse per opere non realizzate e, comunque, per soldi non spesi e che avevano preso chissà quale direzione) e per reperire le risorse necessarie invece che ridurre qualche lucrosa convenzione o andare a ricercare fonti di sperpero da eliminare, la Provincia ha pensato bene di reperire una parte di quei soldi sottraendoli ai più deboli ed ai più indifesi. Peraltro, a questi utenti, stanno arrivando bollette che non soltanto ricalcolano a partire da gennaio 2014 il costo dell’acqua, aggiungendovi quello del denaro non versato con effetto retroattivo dall’Amministrazione appena passata, ma vi aggiungono la maggiorazione dovuta alla recente approvazione della nuova articolazione tariffaria, approvata dalla Conferenza dei Sindaci il 7 agosto scorso. Una operazione, quella messa in piedi dal disciolto Consiglio Provinciale, che l’OTUC e la Consulta dei Consumatori non esitano a definire ignobile. A questo punto non resta altro che auspicare che l’appena insediata Presidente Della Penna voglia prontamente riesaminare almeno la questione che riguarda il Fondo Sociale, alimentandolo con risorse adeguate (500-600 mila euro) al fine di alleviare una situazione economica già di per sé insopportabile per tantissime famiglie di questa provincia e, nel frattempo, dare disposizioni ad Acqualatina di sospendere la riscossione delle bollette per tutti quegli utenti che, avendo presentato entro il mese di ottobre dello scorso anno il modello ISEE in linea con le precedenti regole, avrebbero avuto diritto a godere del beneficio economico. Auspichiamo, altresì, che il Fondo Sociale venga mantenuto anche per i prossimi anni, in quanto un Ente come la Provincia non può esimersi dal supportare le famiglie più bisognose, soprattutto in un momento di crisi sociale ed occupazionale come quello che stiamo attraversando da troppi anni. Sia l’OTUC che la Consulta dei Consumatori auspicano, infine, un incontro a breve termine con la Presidente Della Penna al fine di esaminare congiuntamente la situazione complessiva della provincia dal punto di vista degli utenti e consumatori.