Ponza nel 72° anniversario dell’affondamento del Santa Lucia
Il 24 luglio 2015 ricorre il 72° anniversario dell’affondamento del piroscafo Santa Lucia, il postale che collegava Gaeta con Ponza e Ventotene, colpito nel 1943 da un siluro sganciato da un aereo inglese alle 10.08, mentre viaggiava da Ponza a Ventotene. L’affondamento avviene al largo di Ventotene: la piccola nave, definita “Il tram dei ponzesi” si spacca in due e si adagia sul fondale profondo da 40 a 50 metri, con il suo carico di morte: a bordo c’erano settanta persone, tra passeggeri e personale.Di quelle settanta, si salvarono solo cinque persone, ma il comandante Cosimo Simeone, a causa delle innumerevoli ferite riportate, morì due giorni dopo il disastro senza mai riprendere conoscenza. Solo un corpo fu recuperato, quello di Ettore Albanelli, che venne sepolto a Ventotene, e dopo qualche anno riportato dai familiari nella sua isola nativa, Ischia. La ricerca della verità su quell’affondamento, venuta alla luce solo pochi anni fa, e l’opera di riannodare legami con persone e vicende solo apparentemente lontane si deve alla passione e all’attività incessante di Mirella Romano, che in quell’affondamento ha perso in tenerissima età il padre Carmine, 31 anni, finanziere di mare. La signora Romano, insegnante in pensione, ha dato vita alcuni anni fa all’Associazione familiari vittime del Santa Lucia, di cui è instancabile presidente. Grazie a lei presso il museo civico di Ponza una stanza è stata dedicata proprio al Santa Lucia, dove, oltre al modello del ‘vapore’ sono conservati alcuni cimeli riportati in superficie anno dopo anno, con dedizione e rispetto, dal corpo carabinieri sommozzatori di Roma, che ogni 24 luglio depongono una ghirlanda sul relitto in fondo al mare. Altri reperti sono stati consegnati a Mirella Romano e quindi alla stanza del Santa Lucia anche da molti altri sub: tra i più recenti quelli trovati nel corso delle loro immersioni da Maurizio Iannuccelli, Massimo Panizzi e Nino Codagnone; quest’ultimo, autore di testi di carattere marinaresco per la casa editrice Mursia, ha pubblicato nel 2011 un piccolo libro ricco di notizie, dal titolo “Lo strano naufragio del piroscafo postale Santa Lucia” che quello stesso anno è stato presentato a Ponza nel corso di una bella serata sulla banchina, a un passo dal mare. Negli scorsi anni inoltre i carabinieri sommozzatori hanno recuperato anche un’ancora del Santa Lucia, ora conservata nel museo. Gran parte degli aggiornamenti sull’argomento si deve, come Codagnone ricorda anche nel suo libro, “all’approfondito lavoro di ricerca nei centri di documentazione britannici e italiani dal tenente Giulio Cargnello, capo Sezione Archivio Storico del Comando generale del Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera”: grazie a lui, aggiunge l’autore “siamo in grado di ricostruire con precisione che cosa avvenne quel 24 luglio 1943”. In seguito a tale ricerca si è fatto sempre più forte il legame tra Cargnello, l’Associazione, Mirella Romano, e le isole di Ponza e Ventotene: tant’è che il militare non manca mai alle commemorazioni annuali. E non mancherà neanche quest’anno. Ma vediamo come si svolgeranno le celebrazioni. La consueta visita a Ventotene della delegazione ponzese sarà anticipata a mercoledì 23 luglio con partenza da Ponza alle 10.15. La scelta è dovuta a motivi logistici: quello è infatti il primo giorno in cui quest’anno comincia la corsa settimanale della motonave jet della Libera Navigazione del Golfo (tratta Terracina-Ponza) che da Ponza raggiunge Ventotene. Il rientro è fissato alle 17.15. Una volta sbarcata a Ventotene, la delegazione sarà accolta dal sindaco Giuseppe Assenso; quindi tutti raggiungeranno la chiesa di Santa Candida per la celebrazione della santa messa: al termine ci si recherà al monumento per le vittime del Santa Lucia, dove ci sono tante piastrelle di ceramica con i loro nomi, per la deposizione di una corona. A seguire ci si imbarcherà per raggiungere il luogo dell’affondamento, dove ancora una volta i carabinieri sommozzatori si immergeranno per depositare una ghirlanda di fiori sul relitto. Nel frattempo dal ponte della motonave familiari, amici e non solo lasceranno cadere in acqua garofani multicolori, mentre imbarcazioni civili e militari nell’area faranno risuonare le loro sirene. Il giorno seguente, venerdì 24 luglio, data dell’affondamento, una solenne messa sarà celebrata a Ponza, sul Piazzale di Giancos, dove un’ancora simbolica ricorda il Santa Lucia e le sue vittime, con la partecipazione delle autorità civili e religiose: interverrà anche il tenente Cargnello, con tre sacerdoti provenienti da Roma. Non potrà essere presente per motivi di salute Anna Simeone, figlia del comandante del piroscafo, che però invierà un messaggio; e non potrà intervenire neanche l’ammiraglio Giovanni Pettorino, comandante del Comando generale del Reparto operativo della Guardia costiera, impegnato a coordinare le operazioni degli sbarchi in Sicilia: ma invierà un messaggio ai partecipanti. Anche Pettorino è ormai legatissimo alle vicende del Santa Lucia e all’Associazione presieduta da Mirella Romano. All’epoca suo nonno prestava servizio sul piroscafo, da cui era appena sbarcato: pure lui sarebbe dunque potuto essere tra quelle vittime. E non sarà presente quest’anno neanche il nipote dell’unica persona di cui sono state recuperate le spoglie, Ettore Alborello. Per la prima volta infatti, proprio in occasione di questo 24 luglio 2015, il Comune di Ischia e l’Anmi, Associazione nazionale marinai d’Italia, hanno deciso di commemorare il militare scomparso, nella sua isola. Certamente dispiaciuta per quest’assenza, Mirella Romano potrà comunque essere fiera dell’eco che la vicenda del Santa Lucia continua a suscitare.