Madri che uccidono
La cronaca ci sta abituando sempre di più ad episodi che, secondo la nostra mentalità sono contro matura, ma non è scontato che una madre ami suo figlio ecco allora il plotone delle madri assassine. C’è chi ha annegato il proprio bambino durante il bagnetto perché rifiutava il latte materno. Chi lo ha strangolato perché in lui vedeva il colpevole delle proprie frustrazioni. Chi ha accoltellato la figlia perché il marito abusava di lei. Ma perché le madri uccido, lo chiediamo alla dottoressa Alessia Micoli: Il ruolo di madre è il più difficile ruolo che una donna deve affrontare nel corso della propria vita. Oggi le donne devono fare i conti con un modo nuovo di affrontare e vivere questa esperienza. Sono soggette a varie sollecitazioni quali: il lavoro, la casa, la famiglia. Vi sono donne che, a seguito di una forte pressione sociale, quale potrebbe essere la famiglia d’origine o il compagno, si trovano nella posizione di dover decidere di avere un figlio. Senza avvertire il bisogno od il desiderio di divenire madre. In molti casi si genera paura, sensi di colpa e si finisce con il generare un rapporto madre- figlio conflittuale fin dall’infanzia. La maternità è un’esperienza di crescita, maturazione e arricchimento. È un rito di passaggio, dall’esser figlia si diviene genitore. Ma cosa accade se la gravidanza è vissuta con ombre, paure e senso di inadeguatezza? Ci sono donne che arrivano a compiere gesti estremi, che uccidono il figlio. Donne che ammazzano la creatura appena nata e donne che ammazzano il figlio dopo una convivenza con lui, psicologicamente vi è una grande differenza in questi due gesti. Vi è una necessità di “maturazione affettiva” delle madri nei confronti del piccolo. Ma l’ammazzare il figlio è causato da malattie? Vi sono varie tipologie situazionali e motivazionali che sfociano in una psicopatologia grave: figlicidio come atto impulsivo delle madri che sono solite maltrattare i figli, figlicidio come agire omissivo delle madri passive e negligenti
nel ruolo materno, le madri che uccidono i figli non voluti, la vendetta della madre nei confronti del compagno, le madri che uccidono i figli trasformati in capri espiatori di tutte le loro frustrazioni, le madri che negano la gravidanza e focalizzano il neonato, madri che uccidono per motivi di convenienza o pressione sociale e d’onore, madri che uccidono per motivi sociali, o meglio ideologici, madri che ripetono sul figlio le violenze subite dalla loro propria madre, neonaticidi attuati in presenza e a causa di psicopatologie puerperali, situazioni sempre informate a grave depressione, in cui le madri desiderano uccidersi e uccidono il figlio, madri che prodigano cure affettuose al figlio, ma in realtà lo stanno subdolamente uccidendo.
Risponde la psicologa
Dott.ssa Alessia Micoli Tel.: 3351577967
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