Kazakistan, la nuova Mecca per gli imprenditori pontini.
di Silvana Martino
In economia a far la differenza sono sicuramente i numeri, e quelli del Kazakistan parlano piuttosto chiaro, ed è proprio in questo paese poco conosciuto e in continuo sviluppo, che una grande fetta d’imprenditori italiani ha deciso di direzionare i propri investimenti. Il territorio kazako è ricco di risorse, si trova, infatti, al dodicesimo posto al mondo per le riserve di petrolio e al quattordicesimo per le riserve di gas; è il primo paese al mondo per l’uranio e nono per il carbone, dodicesimo per il ferro, tredicesimo per il rame e ventesimo per l’oro. Il Kazakistan con il suo territorio di 2,7 milioni di chilometri quadrati è il nono Paese più vasto al mondo e, insieme a Russia e Bielorussia, fa parte dell’Unione Doganale Euroasiatica grazie alla quale gli investitori hanno la possibilità di commerciare senza restrizioni e ostacoli. Negli ultimi 20 anni, cioè quelli successivi all’indipendenza, ha registrato un tasso di crescita tra i più alti al mondo, solo il PIL dello scorso anno è cresciuto del 5,9%; alla base di ciò il governo che, per attirare investimenti e sostenere lo sviluppo del business, ha eliminato il visto d’ingresso per i cittadini dei principali paesi partner commerciali, tra cui l’Italia, e ha proceduto alla privatizzazione di centinaia d’imprese statali e alla creazione di un nuovo Ministero degli Investimenti e dello Sviluppo. Inoltre ha avviato diversi piani di sviluppo per la creazione dell’industria manifatturiera, la produzione degli alimenti, le infrastrutture, i trasporti e le telecomunicazioni. Il Kazakistan si impegna molto anche nello stabilire un rapporto solido con i soci e investitori stranieri, tanto che nel novembre 2009 in occasione della visita a Roma del Presidente Nursultan Nazarbayev è stato firmato un trattato di parentato strategico, che ha lo scopo di rafforzare il nostro interesse economico nel Paese; il Made in Italy, infatti, ottiene molto successo in Kazakhstan, e le esportazioni italiane nel settore abbigliamento, calzature, gioielli, arredo, oggettistica per la casa, articoli da regalo, sono in forte crescita. Nel maggio 2014 Nazarbayev ha firmato la legge a favore di agevolazioni fiscali per promuovere gli investimenti esteri, tra cui l’esenzione di 10 anni dall’imposta societaria, l’esenzione di 8 anni dall’imposta sugli immobili, e un congelamento di 10 anni sulla maggior parte delle altre imposte. In più sarà istituito un ombudsman (difensore civico), per tutelare i diritti e gli interessi degli investitori, che otterranno l’esenzione dal pagamento dei dazi doganali, i contributi sui terreni pubblici, i privilegi fiscali per un massimo di 7 anni e delle agevolazioni industriali. Tra Italia e Kazakistan è in vigore la convenzione per evitare le doppie imposizioni fiscali. L’importazione di capitale è libera, esiste solo l’obbligo di registrazione dei movimenti di valuta presso la Banca Nazionale. Interessante è anche il fatto che in Kazakistan esistano 10 zone economiche speciali (ZES), ed ognuna di queste ha una sua peculiarità, ovvero un elenco di settori prioritari di sviluppo, come ad esempio la zona “Ontustik” a Shymkent impegnata esclusivamente nel settore tessile. Altri settori ai quali il governo porge particolare attenzione sono anche “l’energia pulita”, la robotica, le nanotecnologie, l’ingegneria genetica in agricoltura e la tecnologia aerospaziale, la lavorazione dei prodotti, la produzione dei materiali edili, l’industria del vetro, l’industria petrolifera e chimica, la metallurgia, l’industria metalmeccanica, la lavorazione del legno e l’industria ittica. Un’altra grande sfida per il Paese sarà l’Expo che si terrà nella capitale Astana, dal 10 giugno al 10 settembre 2017 dove parteciperanno 100 Paesi del mondo e sarà visitato da cinque milioni di persone. E’ la prima volta che l’Expo si svolge nel Paesi della Regione del Centro Asiatico e Paesi dell’ex Unione Sovietica. Il Kazakistan quindi è un cantiere aperto, il posto giusto per tutti quegli imprenditori o investitori che cercano ormai da tempo alternative stabili, motivazionali ma soprattutto redditizie al di fuori dall’Italia.
buono molto chiaro !!!! complimenti per expo 2015 a milano !!!!