Cisterna: Il punto di Primo soccorso è “Genovese”
Commozione e partecipazione questa mattina a Cisterna, in occasione dell’intitolazione del locale Punto di Primo soccorso al dottor Vincenzo Genovese. Presso la struttura sanitaria di via Monti Lepini, ha avuto luogo la cerimonia per la dedica della Sala Rossa al compianto medico chirurgo cisternese che nella sua vita si è distinto per umanità e professionalità. L’evento ha avuto inizio alle 12 ed ha visto la presenza di un grande numero di concittadini, i rappresentanti delle associazioni alle quali ha dato “vita”, e molti tra i suoi colleghi medici. Sono intervenuti all’evento, oltre alla famiglia ed agli amici del Dott. Genovese, il Sindaco Eleonora Della Penna, le autorità militari, il Dott. Belardino Rossi, Direttore Responsabile del Distretto Sanitario A.S.L. Aprilia- Cisterna – Cori e Rocca Massima e Don Patrizio Di Pinto, Parroco della Chiesa S. Maria Assunta in Cielo. Momenti di commozione hanno anticipato il disvelamento della targa da parte dei figli, preceduti dalle parole del Sindaco che ha esaltato la figura del medico cisternese, professionista e uomo estremamente conosciuto ed amato in città. I ringraziamenti non sono stati limitati al suo lavoro in senso stretto ma al modo di intendere la vita e i rapporti umani. A Cisterna ha fondato l’associazione “I Vitelloni”, primo club di arte visive che organizzava cicli di cineforum. Eccezionale anche l’impegno di Genovese verso altre attività: si occupava di formazione dei volontari della Croce Rossa Italiana e accompagnava i malati nei viaggi a Lourdes. Presso “La Pergola” di Olmobello è sempre stato per tutti i ragazzi ospitati il “Dottore Vincenzo”: coadiuvato da altri volontari e sostenuto dal Comune, ha organizzato per loro, per la prima volta nella Regione Lazio, il corso di alfabetizzazione della lingua italiana per extracomunitari. Dopo Della Penna ha preso la parola il parroco Don Patrizio di Pinto che ha avuto modo di conoscere personalmente il Dottore. Di Pinto ha ribadito quanto Genovese fosse sensibile ai problemi dei più sfortunati, ricordando anche quanto il suo contributo fosse stato sostanziale per l’avvio di alcune associazioni come la Caritas parrocchiale. La cerimonia si è conclusa con i saluti ed i ringraziamenti della figlia del dott. Genovese. Un intervento toccante che ha commosso i presenti: “L’amore e la disponibilità che mio padre ha rivolto verso le persone e verso il suo lavoro – ha detto Cecilia Sofia Genovese – può essere certamente d’esempio per le nuove generazioni. Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile questa iniziativa per perpetrare il suo ricordo”.