Quale bacino ospiterà le gare remiere delle Olimpiadi 2024?
Il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, vuole portare a Roma. Il premier ha annunciato il 15 dicembre u.s., nel salone d’onore del Coni a Roma, in occasione della cerimonia per la consegna dei Collari d’Oro, la candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2024. Quale bacio sarà scelto per le gare remiere, Sabaudia o Piediluco? Se fosse accettata la candidatura di Roma, come sede delle Olimpiadi 2024, Sabaudia e Piediluco dovranno giocarsi ogni carta per non perdere un’occasione storica. Intanto, l’ex assessore ai lavori pubblici del comune di Terni, Alberto Pileri, lancia la sfida, costituendo un apposito Comitato per appoggiare la candidatura di Piediluco, quale luogo ideale dove svolgere le gare di canottaggio delle prime Olimpiadi delocalizzate della storia. Lo stesso Pileri, dichiara: “È un’opportunità che dobbiamo giocarci, le carte in regola ci sono”. Intanto sta costituendo il Comitato Amici di Piediluco per le Olimpiadi di Roma 2024. La voglia di portare a Piediluco le gare è possibile, grazie alle regole cambiate del CIO (Comitato internazionale Olimpico), che ora ha stabiliscono che dal 2024 le gare delle varie discipline sportive potranno svolgersi anche in una città diversa da quella che ospita i giochi, e Pileri non si lascia scappare l’occasione per ribadire che il Lago di Piediluco ospita il migliore centro di canottaggio d’Europa per leggerezza dell’acqua e protezione dei venti. Ma ci sono Sabaudia e Castel Gandolfo e Sabaudia è tra le possibili concorrenti di Piediluco. Località che vantano una vicinanza non solo geografica, ma anche politica con Roma. Lo specchio d’acqua di Castel Gandolfo non risponde più ai parametri tecnici del CIO e quindi è scartato in partenza, Sabaudia invece potrebbe essere una possibile rivale. Certo, Sabaudia è esposta a venti che soffiano dal mare. Sicuramente anche la Federazione Italiana Canottaggio dovrà esprimersi, anche se negli ultimi periodi ha scommesso molto sulla frazione lacustre di Terni. Il Presidente Giuseppe Abbagnale è un grande estimatore di Piediluco, così come lo sono stati alcuni dei suoi più quotati predecessori: il compianto Paolo D’Aloja e Gianantonio Romanini. Ora Sabaudia dovrà lavorare non solo per rendere a norma gli impianti in base alle nuove regole del CIO, ma anche per affrontare gli investimenti per sistemare il campo di regata, la torre e l’acquisto delle tribune. Sarà anche necessario portare la banda larga nell’area interessata, che ad oggi ne è sprovvista, per i collegamenti digitali, senza scordare che dovranno essere superati i problemi per la costituzione di un Comitato volto alla soluzione dei problemi presenti e le difficoltà burocratiche che ogni volta rendono complicato l’organizzazione delle gare. Certo anche la Regione Lazio e la Provincia sono chiamate a dare supporto alla città di Sabaudia. Speriamo che Sabaudia accetti la sfida e programmi da qui al 2024, una serie d’interventi non solo tecnici, ma anche relazionali.