Lo splendore della bianca Sperlonga
E’ arrivata l’estate. Ce lo confermano le lunghe giornate di sole e le alte temperature a cui già sembriamo non resistere più. Tempo di mare, dunque, per staccare dalla routine quotidiana, per godere della brezza leggera che viene dalle onde e perché no, per farsi baciare dal sole stando comodamente sdraiati sulla spiaggia. Il litorale pontino non manca certo di occasioni in questo senso e ci offre marine straordinarie divise tra il blu profondo delle acque e il verde della macchia mediterranea. E’ una costa unica per le sue caratteristiche, disseminata di splendide perle tutte da scoprire. Più o meno a metà strada tra Terracina e Gaeta, percorrendo la via Flacca, si raggiunge Sperlonga e si scopre così una delle eccellenze del territorio. Il borgo di origine medievale è arroccato sullo sperone roccioso di Monte San Magno che si sporge verso il mare. Un intricato agglomerato di case bianche, in calce, scrupolosamente ridipinte ogni anno, che al tramonto riflettono le infuocate e abbaglianti tinte del cielo creando un’atmosfera a dir poco suggestiva. Penetrando all’interno della piccola città si svela un vero e proprio labirinto, al pari di pietra e di emozioni. E’ un luogo a dir poco suggestivo, un pittoresco intreccio di vicoli, archi e scalette. Quasi un naturale set cinematografico, percorribile, neanche a dirlo, solamente a piedi. Qualsiasi tipo di veicolo, infatti, non oltrepassa la grande piazza d’accesso, dove si stagliano maestosi sia il Palazzo del Municipio che la grande Chiesa di santa Maria Assunta in Cielo. Tra stradine, restringimenti, archi e svolte repentine si percorre tutta la città, oltrepassando i portoncini delle case e botteghe di ogni tipo. Piccoli negozi di alimentari, boutique raffinate, vetrine di gioiellerie, botteghe di parrucchieri, rivendite di bigiotteria, caffè e pub piccolissimi, empori e mini bazar che espongono oggetti di ogni tipo. Sembra un’assurda e disordinata accozzaglia di articoli che in realtà segue una storia ben precisa. Non si tratta del trionfo dell’irrazionalità, è semplicemente il risultato della storia di questa terra che in passato è stata la meta prediletta per lo sbarco di pirati, corsari e filibustieri che venivano qui a far razzia di cose e di uomini. Ancora oggi sono molte le storie e gli aneddoti che raccontano le scorrerie dei pirati. Questa è la città vecchia, il centro storico, vivace, magico e caratteristico come un paese incantato. Già in passato ha affascinato e conquistato intellettuali e celebrità come Andy Warhol, Luchino Visconti, Brigitte Bardot, Albert Camus e Arthur Miller. L’attore Raf Vallone fu tra i primi a costruirsi una villa in questa zona, un luogo in cui poteva arrampicarsi soltanto con una vecchia jeep militare. Di fatto a Sperlonga non si parla di turismo almeno fino al 1958, quando fu inaugurata la via Flacca. Prima di allora il paese era raggiungibile quasi esclusivamente via mare. Ci si arrivava anche dall’entroterra di Fondi, ma l’impresa era piuttosto ardua, tanto che quella di Sperlonga è stata una delle prime spiagge naturiste del Lazio. Ben diverso il contesto nella parte bassa, la zona di Sperlonga mare, che offre tutt’altro tipo di situazioni. Punto di aggregazione per i giovani è ricca di locali notturni e non è raro imbattersi in gruppi di ragazzi che cantando e suonando sotto le stelle offrono divertenti spettacoli spontanei. Negli anni il turismo è cresciuto a livelli esponenziali ma il litorale non perde il suo fascino, ridente e meraviglioso ripaga i villeggianti per le lunghe scarpinate da affrontare per raggiungere le spiagge. Gli antichi romani, si sa, erano amanti del gusto e delle cose belle e già migliaia di anni fa avevano scoperto questo piccolo angolo di paradiso. L’imperatore Tiberio vi costruì una residenza per le vacanze, utilizzando sapientemente una profonda cavità naturale a livello del mare, rimasta famosa ancora oggi come “Grotta di Tiberio”. Una leggenda metropolitana racconta che dopo le grandi mareggiate sia ancora possibile, per i più fortunati, ritrovare tra la sabbia qualche piccola tessera di mosaico appartenente alle costruzioni imperiali. Annesso all’area della villa c’è il Museo Archeologico Nazionale che raccoglie sculture e reperti vari, rinvenuti nelle vicinanze della grotta, sculture, suppellettili e manufatti pregiati che dovevano appartenere all’apparato ornamentale della costruzione. Il museo non è molto grande ma vale la pena visitarlo, non solo per ammirare opere di grande interesse artistico, ma anche per conoscere più da vicino un pezzetto di storia delle nostre terre. Il tratto di mare che fronteggia la zona della grotta è un’oasi blu protetta dal WWF e nei dintorni è possibile immergersi nella macchia mediterranea percorrendo un antico sentiero romano. Natura e cultura dunque, eccellenze che si sposano perfettamente nello splendido territorio di Sperlonga. Last but not least la gastronomia. Assolutamente da provare la celebre “tiella”, una speciale pizza ripiena con pesce, verdure o formaggi che è possibile acquistare anche nei numerosi chioschi che s’incontrano lungo la strada.