Il Frotteurismo, l’ossessione di strusciarsi
Il frotteurismo è una particolare parafilia che si manifesta con una compulsività a toccare e sfregarsi in modo ricorrente contro persone, non consenzienti, ai fini di un eccitamento e di una gratificazione sessuale. È un disturbo propriamente maschile che prende forma in luoghi solitamente affollati dove vi è una larga presenza di donne (centri commerciali, mezzi pubblici) in questi contesti l’individuo affetto da frotteurismo inizia lo strofinamento che non sempre viene subito notato dalla vittima proprio a causa dell’affollamento. Il soggetto strofina, attento a non farsi scoprire dalla donna prescelta, i suoi genitali contro le cosce o le natiche della vittima, oppure, arriva a toccarle i seni o altre parti intime. È proprio con questo strofinamento che l’uomo riesce a trarre piacere ed eccitazione sessuale immaginando una relazione amorosa con la vittima. Il frotteurismo ha il suo esordio in adolescenza e raggiunge il culmine verso i 15-25 anni, dopo di che si può verificare una sorta di regresso della frequenza della manifestazione parafiliaca. Alcuni autori, tracciando il profilo di un frotteur, hanno ipotizzato si trattasse di un soggetto in cui lo sviluppo sessuale si è arrestato allo stadio infantile dell’erotismo corporeo. Per formulare la diagnosi di frotteurismo i criteri del DMV-IV (Manuale Diagnostico) prevedono che il soggetto, per un periodo di almeno 6 mesi, abbia fantasie, impulsi sessuali, o comportamenti ricorrenti, e intensamente eccitanti sessualmente, che prevedono il toccare, o lo strofinarsi, contro una persona non consenziente. Inoltre le fantasie, gli impulsi sessuali o i comportamenti devono creare un disagio clinicamente significativo o la compromissione dell’area sociale, lavorativa, o di altre importanti aree del comportamento. È importante che un soggetto affetto da frotteurismo intraprenda un percorso di cura poiché, episodi e manifestazione di questo disturbo, non di rado, portano a denunce e ad arresti. Chi soffre di questo disturbo potrebbe recarsi, per affrontare un processo di cura, da uno psichiatra, psicoterapeuta o sessuologo il quale, utilizzando la psicoterapia potrebbe analizzare e correggere le fantasie riportate dal soggetto. In alcuni casi non si è esclude il supporto farmacologico che porterebbe al controllo degli impulsi e a svolgere in maniera serena una corretta psicoterapia.
di Arianna Recco psicologa-psicoterapeuta Cons. sessuologo