Psicologia: il cambio di stagione e la nostra psiche.
a cura della dr.ssa Alessia Micoli, psicologa
È arrivato l’autunno, il nostro ambiente è mutato, i colori sono cambiati, difatti l’autunno è la stagione dei colori, si assiste al foliage, l’aria è più fresca, ci apprestiamo a cambiare il nostro vestiario (soprattutto a fare il cambio di stagione negli armadi), ma c’è qualcosa che a volte non ci fa stare bene, che non ci fa godere di ciò che abbiamo intorno. Il cambio di stagione, cioè il passaggio da un clima caldo ad un clima freddo, ed il cambio dell’ora legale, le giornate che si accorciano, possono creare molti squilibri psicologici a volte, anche, ormonali (causato anche la diminuzione di melatonina). In questa situazione la spossatezza prende il sopravvento nella nostra quotidianità, senza capirne il perché; ci sentiamo con il morale a terra, con poca voglia di reagire ai vari stimoli, con un nervoso senza motivo ed inoltre vi è un’alterazione della temperatura corporea. Il cambio di stagione, spesso è pesante, come se la luce foca ci affievolisse, crea dei disagi, nonostante è un periodo di ponte al periodo natalizio. Questo malessere da cambio stagione genera una depressione, conosciuta come disturbo affettivo stagionale o Disordine Affettivo Stagionale (S. A. D. Seasonal Affective Disorder, sigla coniata da Rosenthal et al. nel 1984), è una condizione psicologica che si evidenzia in maniera ciclica durante specifiche stagioni, di solito in autunno o inverno, in corrispondenza con una ridotta esposizione alla luce solare. Questo disagio può colpire indipendentemente bambini o adulti. I sintomi di questo disagio, che pervade la nostra testa, sono: la spossatezza, la sonnolenza, l’ansia, la tensione generalizzata, un grande bisogno di dormire, l’astenia, l’irritabilità, gli sbalzi d’umore, l’isolamento sociale, la confusione, la tristezza, l’eccessivo appetito con particolare riferimento al bisogno di carboidrati. Le cause ancora non sono ben conosciute, nonostante ognuno di noi cerchi di trovarvi un motivo, dando la colpa al lavoro, alla scuola, alle relazioni familiari. Ma è molto importante cercare un aiuto ai primi segnali di malessere, poiché potrebbero cronicizzarsi e diventare una patologia più grave; all’inizio si può iniziare a parlare con un amico o con la persona che amiamo, ma se la situazione persiste e diviene pervasiva e ci rende la vita difficile è importante chiedere l’aiuto ad un professionista. Un percorso di sostegno psicologico può portare a benefici a lungo termine.