Opera Prima presenta: “7 ottobre 1849” di Elisabetta Femiano
Elisabetta Femiano, sul palco di Opera Prima, mette in scena Edgard Allan Poe. Sabato 11, alle 21, e domenica 12 gennaio alle 18, in via dei Cappuccini 76, ospite lo spettacolo “7 ottobre 1849”, scritto e diretto da Elisabetta Femiano, liberamente tratto dai racconti di Edgar Allan Poe.
Sul palcoscenico quattro giovanissimi attori della Compagnia Il Gruppo dell’Arte, Federica Cristofari, Attilio Natale, Iole Panza e Riccardo Spiezia, nei panni rispettivamente de La dama in rosso, L’uomo in blu, La dama in bianco e L’uomo in nero, suggestione ricavata dalla lettura “La maschera della morte rossa”, in cui le sette stanze allestite nel racconto, ognuno di un colore diverso, ispirano la Femiano a determinare per ognuno dei personaggi in scena il colore della loro anima. La trama ha inizio da una data cruciale, “7 ottobre 1849” giorno della morte di Edgar Allan Poe. In quell’oscuro e fatale giorno la sua anima lasciava la dimensione organica-rudimentale-terrena, per navigare come uno dei suoi tanti fantastici vascelli, in una dimensione inorganica-ultra terrena, la regione del post mortem .Questo passaggio è il momento iniziale dello spettacolo scandito dal suono di 12 rintocchi con l’aggiunta inaspettata di un inquietante 13° suono, suggestione presa dalla Femiano da un altro racconto, “Il diavolo sul campanile”. “Abbiamo voluto immaginare – commenta la stessa Femiano –, sperimentare, vivere questo 13° rintocco tenendo ben caro il Principium individuationis ossia quel principio di individualità presente in ognuno di noi e che alla morte ci chiediamo se sia o no sia perduto per sempre. La visione, il sogno, l’aldilà, descritti magistralmente da Edgar Allan Poe, e letti da noi tutti con stupore, ammirazione e a volte con commozione, diventano ora in scena dimensioni reali concrete che l’attore è chiamato ad interpretare per restituirlo con autenticità al pubblico”. “Eleonora”, “William Wilson”, “Il corvo”, “La rivelazione magnetica”, “Ligeia”, “L’uomo della folla”, “Morella”, “La sepoltura prematura”, non sono più parole scritte e rilegate in un libro ma dimensioni da percorrere e indossare. “Quello che più avevo a cuore – sottolinea la Femiano nel suo ruolo non tanto di regista ma di guida nella formazione dei quattro giovani attori – era di far vivere ad ognuno di loro ‘l’uomo’ Edgar Allan Poe, frammentato in ognuno dei suoi fantastici, straordinari, grotteschi racconti, nella totalità di un nostro fantastico straordinario grottesco racconto”. Nasce cosi “7 ottobre 1849” con tre anime, tre viaggi solitari che si intrecciano e l’io, il Principium individuationis, che si manifesta come “doppio” e restituisce senza menzogna chi siamo. Sono gli stessi attori a spiegare la funzione dei propri personaggi: “La dama in rosso è il direttore d’orchestra, un riferimento per gli altri personaggi”, commenta Riccardo Spiezia . “Lei è il ‘doppio’ di noi – aggiunge Iole Panza –. Mentre il personaggio che intepreto, La dama in bianco, aiuta nel trapasso chi non riesce . “Non trattiamo i temi grotteschi più noti di Poe – sottolinea Riccardo – ma li sfioriamo per rendere tutto più misterioso. Inoltre il lavoro di scrittura e regia di Elisabetta Femiano ci ha quasi sfidato, assegnandoci personaggi opposti alle nostre reali caratteristiche”. “La difficoltà maggiore – interviene Attilio Natale – è stata quella di dover lavorare sull’opposto di ognuno di noi o comunque su lati del carattere che tendenzialmnete restano nascosti”. I costumi sono di Marta Severini, le musiche di Riccardo Lo Zupone. Costo del biglietto 10 € intero, 8 € ridotto.