Psicologia: Autostima e adolescenza
a cura della dr.ssa Alessia Micoli, psicologa
L’autostima è il riflesso delle modalità tramite le quali il mondo interno del soggetto è riuscito a metabolizzare le esperienze relazionali ad alta intensità affettiva nel corso della propria vita; è la maniera tramite la quale riusciamo a valutare e percepire noi stessi e le nostre capacità ed abilità. La struttura del mondo interno genera il modo in cui la persona valuta sé stesso e l’investimento emotivo-affettivo su di sé. L’adolescenza è quel travagliato e tormentoso periodo che va dagli 11 ai 20 anni, ed è la tappa fondamentale per la costruzione dell’identità e della personalità, in cui l’autostima barcolla ed è altalenante. Il ruolo affettivo ed emotivo dei genitori mantiene una notevole importanza durante il periodo dell’adolescenza, nonostante gli atteggiamenti contraddittori dei figli. L’adolescente, come ribadisce la letteratura in merito, tende ad allontanarsi dalla famiglia per poter sperimentare nuove situazioni, ma allo stesso tempo ha un grande bisogno di poter tornare indietro per trovare conforto nei genitori stessi. La funzione di ascolto del genitore in determinate situazioni è enormemente rilevante, ma non va preso in considerazione esclusivamente in modo ridotto. Nella maggior parte dei casi gli adolescenti non si esprimono, non parlano, non si confidano con i propri genitori e riescono a comunicare con loro, solamente tramite il comportamento, tramite urla, porte che sbattono, grandi sorrisi o gesti affettivi immotivati. Quindi, mai come in questo periodo, l’osservazione dei segnali comportamentali e della comunicazione non verbale, è fondamentale in quanto, oltre a migliorare il rapporto genitori- figli corrisponde, anche, ad una sintonizzazione affettiva con i bisogni dei figli; in questo periodo si deve stimolare il più possibile una comunicazione efficace, cercando di elaborare gli accadimenti, arrivando a non fare paragoni con gli altri, valorizzando le opinioni del figlio e lodandolo al momento giusto. L’adolescente può arrivare a sviluppare una bassa autostima per via di una serie di eventi che accadono nella propria vita e che non riesce ad elaborare; la bassa autostima porta il minore a divenire impacciato con gli altri, vive un rapporto negativo con sé stesso, è passivo, ha difficoltà a gestire le frustrazioni e gli insuccessi, a dipendere dagli altri e molto spesso il tutto genera, in lui, ansia, attacchi di panico e irritabilità immotivata.