7 febbraio 2024: giornata contro i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo
a cura della dr.ssa Alessia Micoli
Nata nel 2017, la Giornata mondiale contro bullismo e cyberbullismo, su iniziativa del MIUR, in coincidenza con la Giornata Europea della Sicurezza in Rete indetta dalla Commissione Europea (Safer Internet Day) ricorda l’importanza del rispetto verso gli altri. Un appuntamento che riveste una rilevanza fondamentale per riuscire a far prendere coscienza ai minori e agli adulti riguardo i fenomeni sempre più diffusi e preoccupanti come quelli del bullismo e del cyberbullismo. Nel nostro paese il contrasto al bullismo e al cyberbullismo è regolamentato dalla Legge n.71 del 29 maggio 2017. Per bullismo si intendono tutte quei comportamenti di sistematici di prevaricazione e di sopruso messi in atto da parte di un minore, definito “bullo” (o da parte di un gruppo), nei confronti di un altro minore che è percepito come più debole, la vittima. Per cyberbullismo: “qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti on line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo”. La differenza tra bullismo e cyberbullismo è il luogo dove questi fenomeni avvengono. I bulli agiscono nel mondo reale, i cyberbulli online. Si tratta di una differenza rilevante, in quanto, pur soffrendo, «quando rientra a casa, la vittima di bullismo si sente protetta. Chi, invece, è vittima di attacchi in rete, non si sente mai al sicuro, perché attraverso il pc, la mail o lo smartphone è sempre raggiungibile. Secondo il Moige, il Movimento Italiano Genitori, più della metà (54%) dei minori in Italia ha subito delle prepotenze nella vita reale e quasi 1 minore su 3 (31%) è stato vittima di cyberbullismo. Un fenomeno che va contrastato sia a scuola che in famiglia, dando molta attenzione ai segnali di disagio e favorendo lo sviluppo di relazioni sane tra i ragazzi. I disagi possono essere: tensione generalizzata, ansia, malessere, cefalea, rifiuto di internet, calo nel rendimento scolastico, difficoltà nell’alimentazione, attacchi di panico, irritabilità, risvegli notturni, isolamento sociale.