Psicologia: la tradizione dell’Albero di Natale
a cura della dr.ssa Alessia Micoli, psicologa
Il Natale si sta avvicinando e si osservano tanti addobbi, lucine ed alberi di Natale in giro perle strade, dentro le case, nei giardini. Siamo tutti consapevoli che l’atmosfera natalizia è l’emblema del calore e della vicinanza emotiva e che per tale motivo dobbiamo impegnarci affinché le feste creino momenti importanti
che porteremo con noi tutto l’anno. Chi ama questa atmosfera sono, soprattutto, i bambini che non vedono l’ora di scegliere per poi aprire i regali; dobbiamo impegnarci ad imitarli in questo periodo, a cercare di essere contagiati dalla loro euforia. Si inizia a respirare la magia del Natale già dalla fine del mese di novembre, nonostante il tempo non sia dei migliori. Però non dobbiamo trascurare il fatto che il periodo natalizio ci impone molte riflessioni, su noi stessi, su chi abbiamo vicino e su chi non c’è più; addirittura stimola alcune emozioni talvolta negative che hanno condotto gli studiosi a parlare di una vera e propria “sindrome del natale”. Dobbiamo impegnarci per far sì che questo periodo abbia delle influenze positive sul nostro benessere psicologico e su quello delle persone che abbiamo vicino e che amiamo. L’albero di Natale in casa ci fa avere la sensazione che qualcuno sia entrato in casa, che ci stia facendo compagnia, inoltre se fatto con la famiglia o con gli amici riesce a donarci delle emozioni che porteremo con noi durante tutto l’arco delle festività. Fare l’albero assieme matura, oltre all’allegria, dei sentimenti di condivisione, che ci aiutano a non sentirci soli. Molti psicologi sostengono che le persone che addobbano l’albero di Natale prima della festività dell’otto dicembre, siano delle persone felici, in quanto decidono di rievocare dei sentimenti che riportano alla propria infanzia, sprigionando uno stato d’animo differente dalla malinconia o dalla nostalgia. Si dice che sia stato Lutero a diffondere l’usanza di addobbare l’albero di Natale.