Halloween e la psicologia
a cura della dott.ssa Alessia Micoli, psicologa
È arrivato il 31 ottobre, giorno in cui moltissimi bambini si apprestano a mascherarsi ed ad andare in giro facendo “dolcetto scherzetto”.
Ma è diventata una tradizione anche per i più grandi, che si apprestano ad organizzare feste, con balli e scene tenebrose.
Mentre altre persone si limitano a preparare ed intagliate le zucche da esporre fuori casa e si limitano a vedere film di paura.
Ma come mai anche in Italia questa festa ha preso piede?
Un tempo si faceva risalire alla festa dei martiri, da sempre è molto festeggiata in America ed in Inghilterra. Per i celti rappresentava il capodanno è l’inizio dell’inverno (legato al raccolto stagionale). Anche i colori assumono un’ importanza psicologica: il nero evoca la morte, mentre l’arancione evoca la virtù e la forza. Tutto questo stimola delle emozioni, quali la paura ed il terrore che fanno sprigionare al cervello dopamina, che evoca la sensazione di piacere. Come se si generasse un circolo vizioso, in cui l’individuo è alla ricerca della paura per poi trarne del piacere. Le emozioni evocate in questa festa sono anche quelle dell’attivazione dell’attenzione e l’emozione dell’eccitazione.
L’individuo in questa giornata mette da parte i propri problemi per concentrarsi su situazioni quasi ludiche da condividere con altri, ama avere paura di un qualcosa che sa di poter controllare.