Psicologia: 20 novembre, Giornata Mondiale dei Diritti del Fanciullo
a cura della Dr. ssa Alessia Micoli, Psicologa Criminologa
Sono trascorsi ben più di trenta anni dall’adozione della convenzione che ha riconosciuto i bambini come individui aventi dei diritti civili, sociali, politici, culturali ed economici, stiamo parlando della Convenzione O. N. U. sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (Convention on the Rigths of the Child – CRC), il trattato sui diritti umani più ratificato della storia ed è un testo giuridico di notevole importanza. Adottata nel 1989, l’Italia l’ha ratificata il 27 maggio 1991 e grazie a questa convenzione i bambini di tutto il mondo sono tutelati e protetti. Questa giornata si celebra il 20 novembre in quanto coincide con il giorno in cui l’Assemblea generale O. N. U. adottò la Dichiarazione
dei diritti del fanciullo, nel 1959, e la Convenzione sui diritti del fanciullo, nel 1989. Per questo ogni anno il 20 novembre in tutto il mondo vengono preparate delle manifestazioni per ricordare tale data e poter riportare all’attenzione, di tutti noi, il tema dei diritti dei minori così come sono scritti nella Convenzione stessa. La convenzione sui diritti dell’infanzia è formata da 54 articoli e sono suddivisi in ben quattro categorie: Diritto alla protezione, Diritto alla salute, Diritto all’uguaglianza, Diritto allo sviluppo; e recita che i minori hanno: “diritto alla vita, nonché diritto alla salute e alla possibilità di beneficiare del servizio sanitario, hanno diritto di esprimere la propria opinione e ad essere informati. I bambini hanno diritto al nome, tramite la registrazione all’anagrafe subito dopo la nascita, nonché alla nazionalità, hanno il diritto di avere un’istruzione, hanno il diritto di giocare e il diritto ad essere tutelati da tutte le forme di sfruttamento e di abuso”.