Psicologia: Fase 2, preoccupazione e timori
A cura della Dr. ssa Alessia Micoli, Psicologa – Criminologa
Finalmente abbiamo superato la quarantena causata dall’emergenza sanitaria, molte persone hanno elaborato lo stress che ne conseguiva smussando molti problemi, entrando in pieno rapporto con se stessi e ridonando importanza ai legami familiari, molti altri sono riusciti ad approfittare dei tanti momenti passati dentro le quattro mura domestiche per riuscire ad affrontare i problemi che avevano sempre rimandato e migliorando, così, la comunicazione con i familiari. Ora è giunta la “Fase2”, che ci ha comunque spaventato poiché vi era la paura di non arrivare preparati, di non sapere cosa fare, di come gestire il lavoro, di cosa dire quando si incontra la gente, di non poter andare al mare, di ricominciare la scuola ecc. ecc. Mentre si stava avvicinando questo momento le persone hanno fatto alta richiesta di molti colloqui psicologici, a distanza, per poter
fronteggiare l’inquietudine poiché alcuni si sono fatti suggestionare dalle notizie dei media, altri erano divorati dalla paura di essere di nuovo contagiati, e la soglia dell’angoscia si era nuovamente alzata. Ci siamo abituati all’utilizzo della mascherina ed al distanziamento sociale, ma in questo periodo, purtroppo, le emozioni non potranno essere manifestate, ma non dobbiamo dimenticare che nel periodo della costrizione in casa abbiamo avuto tante manifestazioni d’amore e di amicizia che non pensavamo di ricevere. L’ANSA ribadisce che ad oggi, 8 italiani su 10 ritengono che il ricorso allo psicologo possa aiutare a gestire questa fase 2 e che il 62% degli italiani pensa che avrà bisogno di un supporto psicologico. I consigli che lo psicologo ha fornito ed è in grado di fornire sono tutti concentrati sul dare importanza alle potenzialità di ogni singolo mette in campo sull’adattarsi e sull’affrontare situazioni difficili e questa è la forma di protezione più efficace che dovremmo sviluppare e che ci ha già ampiamente aiutato fino ad oggi e che ci permetterà di prevenire altri disagi psicologici.