Leggolatina, sabato con la satira di Enzo De Amicis
Domani, sabato 22 aprile, quarta giornata di Leggolatina, per una città a misura di libro, l’appuntamento è tutto indirizzato alla satira e al sorriso, con ‘Continuiamo a riderci su’, il nuovo libro di vignette di Enzo De Amicis, in programma alle 18.30 presso la piazzetta del Centro commerciale Le Torri in viale Nervi a Latina grazie alla sponsorizzazione del Conad. Presentano i giornalisti Gian Luca Campagna e Valeriano Cervone. Ai tempi di un clik tecnologico che significato assume una vignetta satirica disegnata con un lapis? Innumerevoli. Non c’è social network o altra diavoleria web che suscita risate a denti stretti come una vignetta come matita comanda. Ed Enzo De Amicis fa centro ancora una volta. Dopo la fortunata edizione de ‘Non ci resta che ridere’ datato 2015, il medico di Latina è tornato con la sua verve e il suo entusiasmo. E sì, perché quando si ha la volontà di ritrarre una società come quella pontina in continua evoluzione/involuzione devi sempre essere pronto a disegnare la realtà come la percepisce la tua sensibilità ma che possa essere però comprensibile a tutti. È la soggettività nell’oggettività, propria dei grandi artisti, che comprendono che scrivere o disegnare non è un allenamento quotidiano dell’ego ma una continua ricerca spirituale nel creare un ponte di collegamento tra autore e fruitore finale, cioè il massimo censore dell’opera, il lettore. Dotato di un grande spirito di autocritica, Enzo De Amicis è un testimone del suo tempo, adeguato ai costumi e ai suoi vizi (tanti) e virtù (poche). Forse la produzione di vario materiale letterario aiuterebbe a capire meglio quello che è accaduto a Latina da giugno 2016 a marzo 2017: ci sono state svolte epocali per la vita all’apparenza compassata di una provincia come quella pontina, le inchieste giudiziarie si sono succedute a un ritmo pressoché quotidiano sconvolgendo e scompaginando la vita pubblica di una città che ha deciso di voltare pagina, anzi cambiare libro, come ama dire il nuovo sindaco Damiano Coletta. Ecco Coletta, il primo cittadino, punta della Torre comunale nella res publica, è la sintesi di questa nemesi in salsa pontina, o l’araba fenice, a seconda dei variegati punti di vista che oggi animano e appassionano la città. In principio a Coletta ci sono le inchieste della magistratura, che hanno demolito una classe dirigente incapace evidentemente di trasmettere amore per la propria città ma soprattutto che non ha tradotto le esigenze, le richieste e (perché no?) le speranze di una comunità che s’è sentita tradita e abbandonata a se stessa. Prima Don’t Touch, poi Olimpia, ancora Starter, di nuovo Tiberio e l’affaire Metro sono inchieste che hanno scritto un pezzo di storia della città, denudando i tanti vizi che hanno flagellato la città, creando come conseguenza anche il fallimento di due beni dal valore sociale inestimabile, la società adibita alla raccolta dei rifiuti e la squadra di calcio; e poi la litigiosità all’interno del centrodestra, coalizione politica che ha dettato i destini di questo fazzoletto di terra, hanno prodotto vecchi mostri e nuove albe. Una novità è rappresentata dal bersaglio preferito della matita di De Amicis: se prima era il primo cittadino Giovanni Di Giorgi, oggi la mina che disegna il quotidiano ha i tratti di Coletta. Anche lui con i suoi vizi e le sue virtù. Per altre storie tutte da scrivere in punta di ironica matita.