Salone del prodotto tipico: parte da Roma il viaggio del gusto e del sapore
Arriva la prima edizione del Salone del Prodotto Tipico, salone dedicato ai vini ed ai prodotti dei territori d’Italia, arricchito dalle proposte di ospitalità e i percorsi dell’agriturismo.
Gli ampi spazi del Salone delle Fontane, nel quartiere dell’EUR, saranno allegramente invasi, nel weekend di sabato 25 e domenica 26 febbraio, dai profumi e sapori di bontà artigiane che offriranno ai visitatori l’opportunità di conoscere prodotti che all’eccellenza uniscono anche il fascino di una storia e di una tradizione con pochi eguali nel mondo.Cominciando il nostro viaggio nei sapori dei territori italiani, iniziamo dai formaggi e partiamo dal Trentino Alto Adige con il famoso Puzzone di Moena DOP, formaggio a latte vaccino crudo proveniente da mandrie che si nutrono nei pascoli più alti, per poi scendere in Emilia Romagna ad incontrare un altro prodotto certificato, il Parmigiano Reggiano Vacche Rosse: il latte delle Vacche Rosse di Razza Reggiana possiede alcune caratteristiche qualitative che lo differenziano dal Parmigiano Reggiano tradizionale, come ad esempio l’elevata digeribilità. E ancora formaggio fresco a pasta filata di Campobasso, nel Molise, pecorini, ricotte e caprini dal Lazio, fino a sua Maestà la bianca regina, la succosa Mozzarella di Bufala Campana DOP direttamente dall’area di Caserta in Campania e poi ancora più giù all’estremo sud della penisola con i Caciocavallo a stagionatura breve leggermente piccante di Castelbuono, in Provincia di Palermo dove opera il Consorzio di Agricoltura Sociale che, con il progetto Agrietica favorisce l’inserimento lavorativo di disabili, tossicodipendenti, ex detenuti e si adopera nel recupero dei beni confiscati alla mafia.
Carne e salumi dalla Toscana, come il Prosciutto Bazzone della Lucchesia, così chiamato per la sua forma allungata; dalle Marche con la Porchetta maceratese, dall’inconfondibile aroma di finocchio selvatico e dal Lazio con la Salsiccia di Monte San Biagio, prodotto autentico e tipico della tradizione norcina dei Monti Ausoni in provincia di Latina. Sempre dalla regione laziale arrivano i salumi viterbesi come la Susianella, presidio Slow Food, e il Salame di Coniglio Leprino dei Monti Cimini con 20 % di carne di maiale e 80 % di carne di coniglio leprino viterbese.
Dalla Basilicata poi, precisamente da Tricarico in provincia di Matera arriva una selezione di salumi di suino nero lucano, come il Salame Pezzente della Montagna Materana, anche questo presidio Slow Food.
Il pesce? Poco ma speciale: sottoli e sottosale a base del pesce azzurro per eccellenza, le Alici; quelle però di menaica (dal nome della rete con cui vengono pescate), arrivano da Pisciotta in provincia di Salerno, mentre dall’altra parte del Tirreno, da Cabras in Sardegna, arriva la rinomata Bottarga: le baffe (così si chiamano le sacche delle uova), dopo la lavorazione e l’essicazione vengono lasciate asciugare al buio per cinque giorni, giusto il tempo di prendere quel profumo così peculiare…
Sempre Sardegna ma altro profumo: quello dello Zafferano di Sardegna DOP dal bel colore rosso brillante, aroma molto intenso e gusto deciso.
Restando in tema di particolarità segnaliamo il ragù di chiocciole dalla Toscana e, per tutte le occasioni, ma in particolare per la festa di San Giovanni a giugno, abbiamo la “Ciammaruca”, la lumaca laziale di Prossedi, in provincia di Latina.
In tema di tipicità segnaliamo alcuni piatti tipici e tradizionali del territorio: dal Lazio la Tiella di Gaeta, torta salata composta da due dischi di pasta morbida, ripieni di farcia di terra o di mare; dalle Marche la Crescia Sfogliata di Urbino, ideale per accompagnare formaggi e salumi; e infine dall’Abruzzo i “Pizzicuni”, un primo piatto impastato, tagliato e cotto al momento con farina, acqua, pancetta, salsiccia, olio.
Frutta e dessert? Sempre l’Abruzzo ci regala il Pan dell’Orso da Scanno, un dolce a cui i pastori devono la vita: in autunno i pastori erano pronti a lasciare Scanno per condurre le greggi in terre più calde. Ogni pastore aveva la bisaccia colma di Panelli, dolci a base di mandorle e miele, ricercati per l’ineguagliabile fragranza. Si racconta che un grosso orso aggredì lo stazzo e divorò soltanto tutti i Panelli. Da qui, ecco il Pan dell’Orso.
Dalla Sicilia arrivano invece marmellate agli agrumi e al fico d’india e dal Lazio, precisamente da Caprarola in provincia di Viterbo, troviamo la Nocciola tonda romana DOP , “nature” o avvolta da squisito cioccolato. Infine, altra DOP questa volta campana, chiudiamo in dolcezza con il Fico Bianco del Cilento DOP, una vera prelibatezza da non perdere.
Su tutto, Last but not least, Vini a denominazione e Olio extravergine di oliva italiano, protagonisti anche di degustazioni guidate per conoscerne tutti i segreti.
Ma per il pubblico di Roma non ci saranno solo prodotti da degustare e acquistare. Troveranno anche chi i prodotti li presenta e li elabora: il Salone del Prodotto Tipico vede infatti, per questa sua prima edizione, la straordinaria partecipazione di Giorgione, il mitico chef del Gambero Rosso, e poi Arcangelo Dandini, l’oste per antonomasia, patron de l’Arcangelo, e Stefano Callegari, il re dei trapizzini. Dunque grande attesa per gli show cooking di questi fantastici protagonisti della ristorazione.
Infine, spazio a degustazioni guidate, laboratori (anche per bambini) e incontri che animeranno questa due giorni tutta da assaporare.