Opera Prima Teatro presenta: “I primi 100 anni di Edith Piaf”
Prosegue l’omaggio di Opera Prima Teatro ai grandi artisti del Novecento. Dopo la brillante performance di Matteo Belli ne “Le guerre di Walter” in ricordo di Walter Chiari, un’altra indimenticata icona del mondo dello spettacolo si affaccia sulle scene di via dei Cappuccini 76 a Latina. Domenica 6 dicembre, alle 18,30, nell’ambito della IX rassegna “Emergenze e dintorni della scena” promossa in collaborazione con Atcl, Mibac, Regione Lazio, Circuio Off e Dominio Pubblico, è in programma lo spettacolo “I primi cento anni di Edith Piaf”, con Nathalie Mentha del teatro Potlach. Lo spettacolo è un viaggio musicale nella Francia degli anni 30-50 attraverso le canzoni dell’artista parigina che descrivono storie di vite nell’ambiente della malavita francese, storie di donne innamorate, storie di passioni e di sogni… ma anche ricordi di vite perdute. La canzone dal titolo “Corretto e regolare” descrive un protettore molto speciale, “Browning” racconta i misfatti del re
della rivoltella, “Amante d’attore” rivela l’amore non corrisposto di una ragazza per un attore. “Tutto crolla” invece è una canzone sull’arrivo imminente della guerra descritta dal verso “è tutta la terra che tuona… faremo saltare il mondo… aggrappatevi tutto crolla!”. Sempre alla guerra è legato un altro brano, ”Il fisarmonicista”, in cui una ragazza di strada parla di come ha perduto il proprio amore durante il conflitto, un fisarmonicista la cui musica resterà per sempre nel suo cuore. Si susseguono poi la storia di “Rita la bionda“ la ragazza senza cuore che gestisce un bar al bordo del mondo, “La Foule”, “L’uomo della Moto”, “ Padam Padam”, fino ad arrivare al racconto del giorno della liberazione, quando la guerra finalmente finisce e inizia l’ora della ricostruzione e dei consigli per vivere meglio, l’ora dei ricordi e della “ Vie en Rose”. Questo viaggio musicale si configura come il racconto di un’epoca, il 1939, un momento storico di grande fermento in tutta l’Europa. È l’epoca delle poesie di Jacques Prévert, delle fotografie di Cartier-Bresson, dei racconti teatrali di Jean Cocteau, dell’arrivo della Seconda Guerra Mondiale. E l’anima di Edith Piaf che imbeve i racconti sembra gridare la frase “non smettere mai di credere nell’amore qualsiasi cosa succeda”, fil rouge dell’intero spettacolo. “I primi 100 anni di Edith Piaf” è in realtà una seconda versione dello spettacolo di successo “Per Edith Piaf”, ribattezzato in onore del centenario della nascita della cantante francese (1915-1015). La rivista Icon incorona, in un articolo di Geoff Gehman, Nathalie Mentha come interprete di forte impatto emozionale. “Mentha – scrive Gehman – ha creato lo spettacolo con il Teatro Potlach, un gruppo sperimentale italiano al suo debutto americano. Per un’ora ha narrato in inglese e cantato in
italiano e francese di personaggi chiave: il proprietario di cabaret Luois Leplee, che diede alla Piaf la sua prima grande occasione; il boxer Marcel Cerdan, uno dei suoi molti amori; l’occupazione di Parigi da parte degli ufficiali nazisti, che aiutarono a creare la sua fama. Assistita dal regista Pino Di Buduo, la Mentha ha drammatizzato diverse canzoni attraverso impostazioni sorprendenti. Sedendosi su uno sgabello, indossando una giacca da motociclista di un altro amante, ha letto con affanno la lettera che Piaf scrisse a Cerdan prima del suo scontro con Jack La Motta. Il suo respiro soffia via i capelli dal viso nel momento in cui promette di “mordere le chiappe a La Motta”. Ha poi cantato “L’accordeonista”, canzone composta da un ebreo in fuga da Parigi, al di sopra di un sipario con delle luci colorate. Indossando un berretto rosso, ha accentuato la canzone muovendo le braccia vorticosamente come un carosello, e facendo assaporare le parole con un buon vino. Mentha è più alta e bella della Piaf, che era bassa e aveva i capelli crespi, un passerotto matronale. (…) Eppure è riuscita a catturare i manierismi leggendari della Piaf: il canto radioso, i rapidi gesti, il travolgente senso di colpa e la bella storia d’amore. Ha poi arricchito il ruolo inserendo elementi di una ballerina di flamenco, di un’acrobata e di una femme fatal di un film muto, ogni cosa inserita all’interno del climax dello show. Mentha si appoggia stancamente contro il sipario, sussurrando ad un invisibile Cerdan. Allora ha cantato “Le vie en rose” senza alcun artificio, il suo cuore sanguinante per quel 78 giri che scalfisce l’anima”. Nathalie Mentha, originaria della Svizzera, lega indissolubilmente il suo nome a quello del Teatro Potlach e porta avanti da 33 anni un’intensa attività pedagogica sia in Italia che all’estero,
merito che le è valso numerosi riconoscimenti. Diretta da Pino Di Buduo, che nel 1976 ha fondato il Teatro Potlach insieme a Daniela Regnoli, è protagonista di questo imperdibile omaggio ad Edith Piaf nel quale è fortemente presente lo spirito che incarna la ragion d’essere del Potlach. Il nome deriva dagli studi antropologici dei
fondatori, e significa, nel linguaggio degli indigeni dell’America nord-occidentale, il rito del dono gratuito, che conferisce prestigio a chi lo elargisce e a chi lo riceve, superando le leggi del mercato e del profitto. La storia del Potlach nasce da una scelta di rifiuto e di ricerca dell’altrove, che ha spinto i suoi fondatori a designare come sede del teatro Fara Sabina, piccolo centro della provincia di Rieti. Questa scelta ha comportato fare teatro al di fuori dei circuiti sia tradizionali, sia dell’avanguardia, e inventare una forma di coesistenza, di vita comunitaria come premessa e condizione del lavoro teatrale. L’identità artistica del Potlach si è espressa contemporaneamente nella produzione di spettacoli di sala e di spettacoli di strada, e nell’attivazione di iniziative pedagogiche che hanno coinvolto l’insieme delle tecniche espressive e performative, in un continuo scambio di intenti e di strumenti con gruppi nazionali e internazionali, alla ricerca di un profilo professionale capace di offrire spettacolo ad ogni tipo di pubblico. Ad oggi il Teatro Potlach ha prodotto più di 40 spettacoli, molti dei quali rappresentati in tutto il mondo attraverso le sue tournee internazionali. Il costo del biglietto è di 10 euro. Consigliata la prenotazione ai numeri 347.7179808 oppure 347.3863742.