Economia Urbana per la ri-circolarizzazione delle risorse
Una folla eterogenea di gente è stata presente per oltre due ore venerdì scorso, 30 ottobre, presso la Sala Italia dell’hotel Europa, quando cittadini, politici di diversa estrazione, amministratori locali e membri del mondo imprenditoriale e dell’associazionismo si sono affacciati incuriositi per assistere all’incontro “econoMia – capitale umano e capitale sociale”, sul tema della ricircolarizzazione delle risorse, un nuovo modo di concepire la fiscalità locale per far fronte ai mutati scenari socio economici che riguardano la nostra città, organizzato dalle associazioni ‘Progetto Latina Oltre’, ‘Latina prima!’, ‘Fondo Comune’, ‘Meglio Latina’ e ‘Idea Lista per Latina’, che da mesi portano avanti la loro azione politica nel senso più proprio del termine: occuparsi della cosa pubblica, della cosa comune. Ma di cosa si è parlato al convegno? Certamente é emersa una nuova e fattibile idea di città e di comunità. Ad aprire i lavori Roberto Stabellini per Meglio Latina, che dopo aver presentato l’associazione come un gruppo di cittadini liberi e coraggiosi, ha posto la domanda dalla quale sono partite le loro riflessioni, ovvero “dove siamo arrivati”, rispondendo alla stessa con un breve ma incisivo video realizzato insieme all’Arch. Massimo Marini, moderatore del convegno. Una sequenza di slide molto rappresentative della città di Latina, con ironiche quanto drammaticamente vere didascalie atte a sottolineare tutte le occasioni perse e gli obiettivi mancati in questi anni, il tutto sulla famosa musica dell’intervallo delle trasmissioni Rai di alcuni decenni fa. Scelta non casuale ovviamente, dato che Stabellini parlando di Latina come città di ‘sfondazione’ nel senso che le è stata tolta la prospettiva, ha concluso il suo intervento con una citazione di Dumas: “agli imbecilli preferisco i mascalzoni, perchè questi ogni tanto si prendono un intervallo. Ecco, noi a Latina non ci siamo fatti mancare niente, e crediamo che il tempo dell’intervallo sia abbondantemente finito. Senza sconti a nessuno. Nè ai mascalzoni, nè agli imbecilli.” A rafforzare questa linea l’intervento di Massimo Marini per l’ass. Latina Prima, che ha illustrato nel dettaglio il principio della ricircolarizzazione delle risorse quale paradigma non solo economico, ma politico e sociale. Una teoria strutturata e supportata da dati ed esempi di città, ovviamente non delle dimensioni delle metropoli, che nel mondo hanno abbracciato questo approccio per invertire il degrado urbano e comunitario. Nel concreto, la proposta avanzata è quella del Fondo Comune, strumento indispensabile per ricreare una cittadinanza in attivo, ovvero fare ritorno al corretto rapporto tra cittadino, luogo, e coloro che gestiscono tale rapporto, cioè gli amministratori locali. A seguire Marini l’intervento dei giovani rappresentanti di Progetto Latina Oltre, guidati da Matteo Coluzzi, che hanno puntato l’attenzione sull’Innovazione Tecnologica nel senso di innovazione sociale quale volano indispensabile per ogni tipo di progresso, partendo dall’analisi obiettiva della città. Anche in questo caso l’aspetto del reperimento delle risorse economiche non solo è strategico, ma imprescindibile, dunque ecco la soluzione: informarsi e specializzarsi nella compilazione dei progetti europei e agganciare le opportunità di Horizon 2020, dove l’innovazione viene intesa non tanto e non più solo in relazione alle proposte ITC o alle infrastrutture, quanto piuttosto in una nuova idea di città considerata quale corpo in continua evoluzione che andrebbe osservato e ascoltato e al quale offrire periodicamente le soluzioni aggiornate e al passo con gli inevitabili mutamenti sociali. Prestigioso e di estremo interesse e chiarezza il contributo di punta del convegno, quello del Prof. Luigi Fusco Girard, Docente di Economia Urbana dell’Università Federico II di Napoli, che ha ben inquadrato gli strumenti pratici e culturali necessari alla realizzazione del paradigma, dichiarando più volte la sua totale disponibilità a seguire e supportare la sperimentazione applicativa in un Comune della nostra provincia, probabilmente Cisterna. Il Professore ha parlato di una dilagante e pericolosa de-umanizzazione della città, per interrompere la quale è necessario infrangere dei circuiti viziosi. Dunque ecco la ricetta del cattedratico: ben venga l’innovazione tecnologica laddove i fini intenzionali che la orientano siano ben calibrati sulla sostenibilità non solo ambientale ma soprattutto sociale; smart cities per una rigenerazione urbana che non può prescindere da quella culturale e sociale, dunque puntare su progetti che reggano nel futuro, che vivano nel lungo periodo legando la partecipazione all’approvvigionamento delle risorse; ristabilire il principio di reciprocità (tu dai ma ricevi) attraverso la ricircolarizzazione delle risorse che è l’unico strumento capace di rigenerare il rapporto di fiducia tra cittadini e spazi urbani al fine di creare la comunità seguendo la scala umana della città. L’incontro di venerdì , che ha tenuto alta l’attenzione di tutta la gente che ha assistito anche in piedi fino alla fine dei lavori, ha decisamente segnato una strada lastricata di rinnovata speranza per la città di Latina, definendo chiaramente questo gruppo di associazioni nelle intenzioni programmatiche prima ancora che partitiche e di coalizioni strumentali e finalizzate alla ricerca di un futuro consenso elettorale. Il momento attuale, da quanto emerso, richiede una propositività seria su obiettivi condivisi e trasversali, che interessino davvero i cittadini e che diano spazio a seri e responsabili atteggiamenti sia dal basso sia dall’alto della ricostituenda società pontina. Quello di venerdì è il secondo di una serie di appuntamenti, partiti a marzo e che si snoderanno fino a gennaio, organizzati da questo gruppo di associazioni che ama definirsi come un gruppo che fa politica attraverso argomenti, individuazione e condivisione di strategie.